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L’Esperienza della Perdita e del Lasciar Andare

Uno dei temi che accompagna la vita di noi tutti è il “lasciar andare”, cioè il passaggio dalla presenza all’assenza di qualcosa, o di qualcuno. Lasciar andare non è cosa facile nella nostra cultura, che spesso cade nei due estremi: o vive un attaccamento viscerale, e quindi vede come perdita il lasciar andare naturale di cose e persone; oppure al contrario, vive una sorta di “libertà”, nella quale sostanzialmente c’è una assenza di affetti autentici, e quindi poi il lasciar andare diventa immediato e semplice, perchè in fondo la persona non c’è mai stata veramente (ma a quel punto non c’è nulla da lasciar andare, perchè nulla c’è mai stato o quasi). Molte persone non vivono appieno gli affetti e i sentimenti proprio sulla base di una perdita che hanno vissuto, lavorando “in prevenzione” e quindi chiudendosi all’inizio, impedendo di sentire di nuovo dolore, ma facendo così limitano a se stessi anche la pienezza delle cose belle (anticipano la perdita, mentre cercano di evitarla).

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Photo E.Cobez

Possiamo fare pace col lasciar andare? Possiamo fare spazio nelle nostre vite per qualcosa di buono, bello, di pulito? Possiamo cioè finalmente sederci a un tavolo interiore con la nostra nevrosi contemporanea, e guardandola amorevolemente negli occhi, prenderla per mano e farle capire che ha un gran bisogno di essere accarezzata e amata?

Il ritorno a se stessi passa attraverso l’ascolto del proprio corpo, della propria intelligenza profonda. Non si fa con la testa, ma col sentire: può bastare chiudere gli occhi, respirare un poco, e chiedersi se una cosa ci piace veramente, e sentire cosa dice il corpo in merito. Mi rilasso di più? Mi sento emozionato? Oppure mi si stringe lo stomaco e la pancia diventa una sorta di gomitolo di lana tutto aggrovigliato?

Dobbiamo avere maggiore compassione di noi stessi, lasciar parlare la parte più profonda di noi, che cerca di darci supporto e guida, e giusto per non complicarci la vita, si trova semplicemente dentro di noi. La via di accesso è altrettanto semplice, se siamo disposti a “lasciarci andare”: è chiudere gli occhi, e sentire dentro di sè, sentire come reagisce il corpo a tutti gli stimoli che diamo con la nostra mente. Se il tuo corpo ti dice, che davanti a tutte le cose che vorresti fare, in realtà sei stanco…ecco che potrebbe piacerti qualche goccia di olio essenziale di Mandarino, che restituisce il sorriso, e ci aiuta a vedere le cose con la leggerezza di un bambino, il nostro bambino interiore. Oppure se ti ascolti, e scopri che hai tanta energia, e sei pronto per fare un primo passo in una direzione nuova, cosa ne dici del frizzante olio essenziale di Lime, che porta luce, chiarezza e frizzante presenza. O ancora, se ti ascolti e scopri che hai bisogno di essere nutrito, potrebbe aiutarti l’olio essenziale di Rosa, magari la Rosa centifolia, che è una carezza intensa, un messaggio di bene e di speranza attiva.

Lasciar andare è un’abilità interiore che possiamo esercitare, che dobbiamo esercitare – su di essa si basa anche la capacità di creare, di generare qualcosa di nuovo. Se vuoi creare qualcosa, inizia a lasciar andare qualcosa, adesso, oggi – può essere un pensiero, o un oggetto, o pian piano un rapporto con una persona con la quale non ti trovi più. Abbi compassione per te stesso, per i tuoi bisogni profondi.

 

Aromaterapia e Stress da Rientro

Passare da momenti all’aria aperta e tempo libero al rientro nel proprio ambito lavorativo non è sempre facile (quasi mai)!

Il rientro può essere vissuto in due modi; chi è ricaricato di energia e pronto a mettersi all’opera, o chi soffre il passaggio e in realtà una volta rientrato vorrebbe essere ancora in vacanza…

La chiamano “depressione da rientro”, o “stress da rientro”: si tratta della difficoltà di affrontare la vita quotidiana dopo che per un periodo più o meno lungo siamo stati lontani da quella che è la vita “normale”.

La Vaniglia...oleoresina di Vaniglia in Aromaterapia

Una delle sensazioni maggiori credo sia il passaggio da ritmi liberi a ritmi costretti (orari definiti, lunghe ore d’ufficio ecc.). Altro elemento sono gli spostamenti (soprattutto nelle grandi città, dove spesso per andare a lavorare si fa un vero e proprio viaggio, tra treni, metropolitane e autobus). E poi ancora, la quantità di persone che si muovono in città: per chi ha scelto vacanze nella natura, e magari in luoghi non molto affollati, affrontare ora questa densità di presenze può essere sconcertante.

Quindi per chi vive il rientro con difficoltà, ecco alcune ricette aromatiche di supporto:

Ricetta sinergica “gentile” con Ylang e Mandarino e fiori di Bach:

nel diffusore delle essenze, utilizziamo

3 gocce di olio essenziale di Ylang ylang

5 gocce di olio essenziale di Mandarino

3 gocce del fiore di Bach Gorse

3 gocce del fiore di Bach Walnut

e per chi ha bisogno di un supporto più incisivo aggiungiamo anche

2 gocce di olio essenziale di Cedro atlantico.

Oppure una ricetta un poco più “orientale“:

5 gocce di olio essenziale di Sandalo

3 gocce di oleoresina di Vaniglia

1 goccia di assoluta di Gelsomino

3 gocce del fiore di Bach Gorse

3 gocce del fiore di Bach Walnut

Aromaterapia e Stress da Rientro

Se ti piacciono i sentori agrumati e frizzanti potrai diffondere:

5 gocce di olio essenziale di Litsea cubeba

3 gocce di olio essenziale di Limone

3 gocce di olio essenziale di Menta piperita.

Qualcuno si chiederà: ma usi i fiori di Bach anche nel diffusore? La risposta è sì. Se questo uso non ti convince (su questo argomento ci sono ampi dibattiti) puoi prendere il fiore di Bach nel modo tradizionale, cioè per bocca, facendotelo preparare dal tuo erborista o farmacista.

Il passaggio dalle vacanze alla vita di città, o in generale alla vita lavorativa, comporta un vero e proprio “adattamento” che nelle prime fasi può essere difficile. Per questo passaggio il fiore di Bach Walnut può essere particolarmente indicato, per cercare un maggiore equilibrio durante questa fase di transizione.

Gli oli essenziali e i fiori di Bach sono dei validi aiutanti per superare questo momento così delicato…con l’augurio che presto ognuno di noi trovi il suo nuovo assestamento, o cambi quelle cose che sente che è giunta l’ora di modificare. A presto!