Category Archives: Resine

ritrovare la forza interiore – la resina omumbiri della namibia

[English version of the article – Finding your inner strength back – The Omumbiri resin]

Il popolo degli Himba vive in Namibia, nella parte nord-occidentale, nella regione del Kunene. Sono luoghi nei quali persone e piante devono convivere con una grande aridità. Una delle piante locali che dona una resina dal profumo profondo e interessante si chiama Commiphora wildii, o Omumbiri.

Photo: Yves Picq https://veton.picq.fr/

Questa resina si raccoglie senza incidere il tronco delle piante, perchè essuda naturalmente in risposta alla situazione climatica e ambientale. In genere sono le donne che raccolgono e utilizzano l’Omumbiri. La resina viene mescolata con grasso animale e terra ocra rossa, formando un impasto da applicare sulla pelle. Questo preparato protegge la pelle, la rigenera e cicatrizza.

Sebbene vi siano dei progetti locali di raccolta e distillazione dell’Omumbiri e di altre piante, è più facile reperire la resina grezza, che può essere facilmente apprezzata utilizzandola in fumigazione.

La resina ha un profumo pungente, fresco, quasi inebriante, unito a una nota profonda, calmante e che ci aiuta a rimanere centrati e radicati. E’ un profumo ideale quando abbiamo bisogno sia di una forza ispirante, sia di una fragranza che ci aiuti ad essere presenti nel qui e ora, rinfrancando il respiro e sostenendoci a trovare la nostra forza interiore.

il profumo del mastice di chios

[English version of the article – Chios Mastiha, an ancient scent for renewal]

Il profumo del mastice di Chios ci sorprende per la sua pulizia e la sua brillantezza. Una resina che stupisce da secoli o forse millenni, vista la sua lunga tradizione d’uso che viene citata dal medico Galeno (II sec. D.C.), fino ai rimedi di Giovanni di Vigo (medico del papa Giulio II, nei primi anni del 1500)fino ai giorni nostri.

Il mastice in forma pura (la resina stessa come viene raccolta, o la sua polverizzazione) trova testimonianze d’uso trasversali; è per esempio una delle componenti dell’olio santo nella tradizione cristiana ortodossa.

Mastice di Chios, photo Elena Cobez

Viene raccolto sull’isola greca di Chios, che si trova vicino alla Turchia. Durante l’anno la preparazione degli arbusti di Pistacia lentiscus avviene in vista della raccolta della resina, che si effettua tra agosto e settembre.

I suoi utilizzi sono anche alimentari: sia come aromatizzante di liquori per esempio, sia in miscele per condire piatti quali il Saliq, riso cotto con carne mangiato in Arabia Saudita, che viene aromatizzato con cardamomo e mastice.

Non dimentichiamo il suo uso cosmetico: Dioscoride (I sec. A.C.) ne parla come materiale utilizzato in maschere per il viso, e per migliorare l’alito e pulire i denti. La sua applicazione cosmetica viene trattata da diversi autori; troviamo anche delle testimonianze sul suo uso come incenso in formulazioni profumate – per esempio in una ricetta contenuta nella Pharmacopoeia Ellenica, stilata nel XIX secolo, troviamo che degli incensi in forma di tavolette possono essere creati usando incenso, storace, labdano e mastice.

Fumigazione di resina di mastice, photo Elena Cobez

In fumigazione il suo profumo si presenta intenso, corposo, e avvolgente, con note verdi, fresche e balsamiche, talvolta legnose e con una nota di fondo amara che mette in risalto le sfumature di legno e di bosco. Aromatico e decisamente intrigante, il mastice ci invita ad un viaggio dentro noi stessi e alla capacità di connetterci con la nostra intuizione, con mente chiara e priva di pensieri ricorrenti o fissi. La sua capacità di rinfrescare e rinnovare può risultare utile quando abbiamo bisogno di rigenerarci, soprattutto mentalmente, e quando vorremmo lasciar andare un modo di pensare che non ci aiuta più.