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Nutrire la pelle e il corpo: gli oli vegetali

Esploriamo insieme questo mondo, che fa parte per me dell’Aromaterapia, in quanto gli oli vegetali sono veicoli importanti degli oli essenziali, sia se li usiamo in unguenti e creme, sia se prepariamo un olio da applicare sul viso o sul corpo, e usare così un semplice “cosmetico naturale”.

 Oli vegetali come cibo per la pelle e il corpo Andreas Levers via Compfight

Il mondo degli oli vegetali è veramente ampio, e siamo stati abituati a pensarli divisi in due categorie nette, gli oli che si mangiano e gli oli che si usano per la pelle. Questo punto di vista va secondo me superato (come tra l’altro insegnano tutte le medicine antiche, come l’Ayurveda) e dobbiamo imparare di nuovo a guardare agli oli come Cibo e Nutrimento sia per il nostro corpo per via interna, sia per via esterna.

Ogni tradizione antica ha avuto un suo olio preferito; da noi nel mediterraneo l’olio vegetale per eccellenza è stato l’olio di oliva; mentre per esempio per l’Ayurveda, la medicina indiana antica, l’olio preferito è il sesamo. Così per altre culture, per esempio quella egizia, altri oli erano importanti; per esempio quello di ricino.

Oggi disponiamo di molte conoscenze in merito ai più diversi oli vegetali, ma forse sappiamo poco del perchè siano così importanti. La prima cosa da comprendere, è che applicare dell’olio sulla nostra pelle equivale a darle del nutrimento; e che quindi fare “cosmesi naturale” significa di fatto vedere la cura della Bellezza come Nutrimento. Questo è il mio orientamento, ed è un orientamento che mi è stato confermato dai tanti risultati conseguiti in questi anni, per la mia pelle, e per quella dei miei amici e allievi 🙂

prodotti ayurvedici e oli ayurvedici

La cosmesi naturale con gli oli vegetali è una Nutrizione che esalta le capacità naturali della pelle di essere elastica, idratata, e resistente.

Gli acidi grassi essenziali, omega 3, 6, 9, contenuti negli oli vegetali, aiutano le membrane delle cellule della pelle a strutturarsi, rendendola più tonica. Le vitamine contenute negli oli aiutano la pelle a rigenerarsi, e agiscono in sinergia con gli acidi grassi essenziali salvaguardandola e nutrendola.

Una vera “oleazione” del corpo può essere fatta sia per via interna che per via esterna: per via interna, mangiando gli oli vegetali utilizzandoli come condimento, per esempio di insalate e verdure; per via esterna, utilizzando gli oli come rimedi di bellezza, o creando unguenti e creme adatti alla propria pelle e alle proprie necessità. Ovviamente, per chi ama farsi coccolare, è possibile anche ricevere un bel massaggio! E ricordiamoci anche l’importanza di questi oli per i bimbi, e nel massaggio infantile.

Secondo me tra gli oli vegetali più interessanti per la cura della pelle ci sono:

– olio di mandorle dolci;

– olio di jojoba;

– olio di rosa mosqueta;

– olio di noccioli d’albicocca.

Per la cura dei capelli:

– olio di jojoba;

– olio di argan;

– olio di noccioli d’albicocca,

– olio di avocado.

Questa scelta è puramente a scopo esemplificativo, in realtà tutti gli oli vegetali sono utilizzabili sul corpo con buoni risultati, a seconda delle loro componenti.

Nel nostro corpo ci sono delle molecole chiamate “prostaglandine”. In massima sintesi, alcune di esse sono benefiche, mentre altre stimolano i processi infiammatori. La combinazione degli omega 3,6,9 con una buona dieta stimola la produzione di prostaglandine “buone” e inibisce la formazione di quelle “cattive”.

L’uso nell’alimentazione degli oli vegetali quindi ha un senso ampio, non solo relativo alla pelle ma al buon funzionamento dell’intero corpo.

Vedremo in articoli successivi maggiori dettagli sull’uso degli oli vegetali…a presto!

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Intervista al dott. Luigi Giannelli sulla Medicina tradizionale mediterranea

Oggi ho il piacere di incontrare il dott. Luigi Giannelli, del quale ho seguito alcuni corsi, per parlare della Medicina tradizionale mediterranea.

– “Come è iniziata la sua passione per lo studio dell’antica medicina mediterranea?”

Fin da adolescente sono stato attratto dalle erbe e dalla “chimica strana” (per quei tempi!); al tempo dell’Università, come molti ragazzi, aderii ad un gruppo politico “filocinese”; sapevamo, in modo non chiaro, ma molto ben propagandato dai Cinesi stessi, attraverso le loro riviste in italiano che arrivavano in Italia, dell’esistenza di una grande medicina alternativa (quella cinese, con l’agopuntura e soprattutto l’uso delle erbe al posto dei farmaci!).
Successivamente “finita la festa”, ma conservata la passione, sempre all’Università, mentre preparavo la tesi, intorno al 1977, conobbi due sorelle di San Gimignano, che gestivano il locale Museo Archeologico, pur essendo studentesse di medicina.

– “Questo incontro fu fondamentale!”

Là scoprimmo antichi vasi (in ceramica dipinta, di una bellezza surreale), ancora chiusi e in un locale accanto una montagna di libri antichi (tra il 1500 ed il 1700), mai catalogati e classificati dal Comune – e qui risalta la nostra onestà: potevamo farne man bassa! – dove si riportavano le formule del contenuto di quei vasi. Gli stessi contenevano sia erbe sia preparati complessi fabbricati nella Spezieria dell’Ospedale di Santa Fina. Poi trovammo anche dei contenitori in vetro soffiato, in forme curiose ed anche questi assolutamente meravigliosi, che contenevano le preparazioni spagiriche!

– “Questa scoperta è stato l’inizio di un percorso durato una vita intera…”

Da questi eventi è nato tutto: la scoperta di una Medicina complessa e coerente come quelle Cinese ed Ayurvedica, erede delle Dottrine mediche risalenti, per tramite della Scuola di Kos/Ippocratica, della medicina egizia e mesopotamica. Da qui attraverso gli anni abbiamo trovato fisiologia, patologia e soprattutto la Fisiognomica, come raffinata arte diagnostica e l’uso delle erbe sulla base di principi (razionali) diversi da quelli moderni.

Erboristeria Hortus Mirabilis del dott. Giannelli
Materie prime erboristiche, Erboristeria Hortus Mirabilis del dott. Giannelli

– “Quali sono le figure fondamentali nella storia della Medicina mediterranea?”

– La maggior parte delle figure più antiche ci sono ignote; anche perchè si può dimostrare questa sequenza: oservazione dei fenomeni nel Paleolitico; prosecuzione nel Neolitico e attraverso resti importanti delle antiche Civiltà (la Fisiognomica, legata alla Medicina e non solo, si trova descritta in tavolette Babilonesi; la farmacologia in testi Egizi; possiedo una copia tradotta da amici del celebre Papiro di Ebers, citato da tutti, ma assolutamente sconosciuto in Italia).
I medici antichi con i quali ho lavorato sono Ippocrate, ma anche filosofi come Platone e Aristotele e i suoi seguaci (come Teofrasto) si occupavano di medicina e fisiognomica; poi sono giunti i Romani, con Dioscoride e Galeno e gli stessi naturalisti come Plinio il Vecchio (che era un comandante di una flotta della marina militare imperiale – morì soffocato dai vapori dell’eruzione del Vesuvio, mentre cercava di portare soccorso agli abitanti delle città campane, poi distrutte (come Pompei). Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente emergono alcuni grandi autori bizantini, come Paolo di Egina e Alessandro di Tralles; dopo il VII° secolo emergono i grandi medici Arabi (o di lingua e cultura arabo-islamica). I più importanti sono Mesuè, Razes e Avicenna.
Nel Medio Evo europeo emergono alcune figure o legate alle scuole mediche come quella Salernitana (Plateario; ma vi facevano parte anche donne come Trotula e Abella); indipendentemente da tutti emerge un’altra figura femminile, che fonde medicina e misticismo (ma rispettando la Dottrina Umorale Ippocratico/Galenica) la Santa, oggi dichiarata “Dottore della Chiesa” da Papa Ratzinger, Ildegarda di Bingen, uno degli spiriti più elevati del Medio Evo “nostrano”. Poi nel Rinascimento arrivano i grandi Maestri come Mattioli, Fernel, Ruell, Fuchs, Nostradamus, Rabelais (ebbene si, erano medici anche questi ultimi due!).

Aromaterapia e distillazione, Mattioli
Un'immagine dal testo del Mattioli "Del modo di distillare le acque da tutte le piante"

– “Quali erano i rimedi più usati nell’antichità?”

Non si può certo dire in breve quali erano i rimedi più usati; possiamo descrivere le categorie, semmai; la categoria più usata nell’antichità erano polveri, decotti, infusi; poi, fin dal mondo greco e fabbricati fino alla fine del XVIII° secolo furono gli Elettuari, ovvero polveri di piante e altre sostanze, ridotte in pasta dura, per mezzo di vari liquidi (acqua, miele, aceto, vino e chi più ne ha, ne metta! Per l’uso esterno si usavano unguenti, fatti con estratti oleosi, resine, cera d’Api e anche vari minerali.
Poi c’erano vari tipi di empiastri e “paste” da applicare esternamente. Insomma una ricchezza ineguagliabile oggi.

– “C’erano piante più usate di altre nella tradizione mediterranea?”

Delle piante usate oggi non c’era molto; certo il rizoma di Iris, il corpo fruttifero dell’Agarico bianco, il Camedrio, la Centaurea Minore, l’ Enula, il Cumino, la Nigella… potrei continuare… ma soprattutto tra le più amate ci sono piante che oggi nessuno nemmeno saprebbe cosa farci e funzionano! Oh, se funzionano!

– Grazie dott. Giannelli per la grande disponibilità…Per chi vuole approfondire quale dei suoi libri possiamo consigliare?

Sicuramente il libro “Medicina tradizionale mediterranea” edito da Tecniche Nuove, che racchiude molte informazioni e può essere un buon modo di avvicinarsi a questa antica Medicina.

L’erboristeria del dott. Giannelli si trova in Piazza delle Sorgenti 35/A, a Bagno Vignoni – San Quirico d’Orcia, (Siena), tel. 0577 888944