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Il Paradiso perduto dell’Aromaterapia: Kannauj, nell’Uttar Pradesh, India

La sensazione è proprio questa, di arrivare in un Paradiso perduto. Perduto perchè la sua epoca di magnificenza va dal sesto al dodicesimo secolo dopo Cristo; e ora è di fatto un tesoro protetto da uno scrigno ben chiuso – è un luogo difficilmente raggiungibile, se non conosci qualcuno lì praticamente non sai neppure dove dormire, e insomma…buona fortuna.

Corso di Aromaterapia a Kannauj
Un momento d'incontro con Mr. Kapoor distillatore in Kannauj

E la fortuna a Kannauj sa essere davvero buona: se conosci le persone giuste, ti ritroverai davanti a un metodo di distillazione che ti commuoverà all’istante. Il metodo “all’antica”, nel quale la distillazione avviene in corrente di vapore in recipienti di rame. Solo la vista di come avviene porta in una dimensione di sogno e incredulità.

Questa è stata la mia sensazione quando ho visto una distilleria tradizionale in questo luogo. Non ci sono dubbi, ti ritrovi davanti a un pezzo di storia, e parlando con un distillatore, anche lui ha riconosciuto che ormai distillare così è un atto culturale, è preservare una storia che non deve finire.

Le distillerie sembrano fucine che potrebbero ad ogni istante far uscire un bel drago dalle loro fauci di fuoco. Per entrare bisogna sorpassare una nebbia di fumo e un calore pungente ad altezza gambe. Poi all’interno, ti collochi nei pochi punti dove non ti si arroventano gambe e piedi e dove riesci a respirare, e assisti a quello che sembra un piccolo miracolo.

Un addetto alla distillazione degli oli essenziali a Kannauj
Un addetto alla distillazione degli oli essenziali a Kannauj

Un addetto alla distillazione va dietro ad uno dei ciotoloni di rame e tira fuori, come un mago, una manciata di petali di rosa. Signori…si sta distillando la rosa. Domanda: quanto ci mettete? Risposta: almeno 6 ore.

E in questo luogo che pare più una fucina di Efesto, nascono oli essenziali di qualità eccellente, e te ne innamori subito. Non ti devono convincere neppure un secondo, non serve marketing, sei già convinto. Anzi, ti dispiace di non poterne comprare a litro invece che a millilitro. Perchè hai davanti dei piccoli capolavori, frutto di una manodopera che rappresenta ancora la Storia della distillazione e della Profumeria.

Tutto questo accade in una cittadina che se ci cammini sembra un paesetto rurale in cui non accade proprio nulla. Il bello forse è proprio in questo. Cosa potrebbe esserci mai di importante qui? Questo sembra ai più, ed è comico che anche le guide più rinomate dell’India citino questa città solo per il suo museo archeologico. Che ridere! Quando la vera archeologia è ancora viva e vegeta, e le più importanti case profumiere occidentali comprano qui consapevoli che queste materie prime sono rare ed eccellenti.

Quando ho deciso di andare a Kannauj, nessuno la conosceva. Gli amici mi chiedevano “ma sei sicura?”. Anche molti indiani non la conoscono, a dimostrazione che per arrivare qui devi proprio amare l’aromaterapia e la profumeria. Non la troverai mai sulle guide, non ti preoccupare. Anzi ti diranno di tirare dritto e farti un giro da altre parti. Forse questo dimenticatoio l’ha preservata finora, e credo che bisogna entrare in questi luoghi con un senso di rispetto profondo.

Distilleria a Kannauj
L'ingresso della distilleria di oli essenziali di Mr. Kapoor a Kannauj

In questa terra così magica, non poteva non esserci qualche distillazione “incredibile” – quella più curiosa per noi credo sia la distillazione della terra. Sì, la distillazione di panetti di terra che creano un distillato chiamato “Mitti”.  Una cultura che tenta di distillare il profumo della Terra è sicuramente una cultura piena di poesia. E di abilità tecnica, perchè ci riesce e crea uno dei profumi più interessanti secondo me, certamente non uno di quegli odori ai quali siamo abituati. L’odore della terra viene distillato e fissato su un olio essenziale (sandalo) o una base di altro tipo (dioctyl-pthalate).

E poi ci sono le distillazioni di lusso, tra le quali spicca quella della Rosa, e di un fiore che da noi è sconosciuto, la Kewra (Pandanus odoratissimus). Quest’ultima è pregiata e cara, e in India è un agente di fragranza anche per i cibi. A noi pare un fiore dall’odore molto intenso, dolce, forse stucchevole.

L’India riserva tante altre sorprese e distillazioni a noi sconosciute…vedremo di scoprirle insieme man mano 🙂

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Ciao, oggi parliamo di qualcosa di interiore, il senso di allineamento con se stessi. E’ una parolona in un certo senso, ma è una parola secondo me in questo momento veramente importante.

Se io ti chiedessi “sei allineato con te stesso?” cosa mi risponderesti? Molte persone mi scrivono, raccontandomi il loro disagio e il loro desiderio di avviarsi verso una professione nuova. Ti sei mai chiesto cosa sta succedendo? Io sì…anche perchè quell’anelito che ho sentito dodici anni fa oggi lo sento in tante, tantissime persone. E’ come se la mia rivoluzione personale dell’epoca (e quella di pochi altri) fosse dilagata a macchia d’olio e oggi tante anime più sensibili volessero fare lo stesso salto…ognuna a modo suo ovviamente.

I periodi di transizione sono spesso faticosi, perchè senti la spinta ad andare avanti (a voltare pagina) e allo stesso tempo senti tutte le paure, le sicurezze che hai costruito fin’ora, che di fatto ti impediscono di accelerare i tempi e dire “Basta!”.

Personalmente credo che questo gioco di spinta e resistenza sia in qualche modo utile e inevitabile. Le transizioni sono graduali, finchè non raggiungi un punto nel quale, come un frutto maturo, ti stacchi dall’albero. Perchè per me non ci sono dubbi: tanta frutta sta maturando, e prima o poi si staccherà dall’albero…e sarà una pioggia di belle anime che desiderano portare qualcosa nel mondo di diverso, di più bello, e di più vicino ai loro desideri più profondi.

Contrariamente a quanto si pensi oggi, la vera crisi non è economica secondo me. C’è una crisi interiore, vediamo che il sistema nel quale viviamo non corrisponde a niente di quello che vorremmo o avremmo voluto. E l’anima spinge. Spinge, eccome spinge. E noi ci ritroviamo con schemi mentali del passato a gestire una spinta del presente. Ti posso dire senz’altro che vince la spinta presente. Da qui tanto dolore a volte, da qui tanti disagi.

Io credo profondamente nell’allineamento; non solo come cosa “astrologica” ma sopratutto interiore: credo che ognuno di noi abbia un suo tempo presente interno, con le sue esigenze, le sue esperienze emotive, e che tutto questo debba trovare espressione in ciò che facciamo ogni giorno. Perchè il problema è il Lavoro? Non perchè col lavoro ci si guadagna da vivere. Non è solo quello il punto. E’ che col lavoro creiamo una realtà, portiamo un’energia nel mondo, affermiamo indirettamente delle convinzioni…con quello che facciamo ogni giorno abbiamo un impatto su noi stessi e sul mondo.

Edward Bach in questo è un esempio di vita. E’ stato una persona che ha voluto “vedere oltre” e ha portato nel mondo il frutto della sua voce interiore. La sua storia è soprattutto per me la storia di una persona che ha avuto il coraggio di seguire la sua voce interiore, con forza e determinazione.

Wild Oat dei fiori di Bach: missione e destino
L'Avena...Wild Oat...

Non stupisce quindi che Bach abbia creato un fiore, Wild Oat, che parla di destino e di missione.

Uno stato Wild Oat positivo parla di una persona che consapevole dei propri doni, talenti e capacità decide di portarli nel mondo col suo comportamento, le sue relazioni…e il suo lavoro. In questo modo trova conferma dalla vita stessa che quello sia il suo “posto giusto”.

Credo che per trovare il proprio posto nel mondo, diciamo così, puoi cominciare a conoscerti. A vedere se hai dei talenti, se hai delle capacità particolari (e le hai, solo che magari non lo sai). Io so, per mia esperienza e per l’esperienza delle persone che mi scrivono, che tutti noi sentiamo dentro di noi una forza particolare, una voglia di fare delle cose piuttosto che altre; e alcune cose ci riescono con facilità e altre invece per niente.

Wild Oat ci insegna a seguire il nostro flusso interiore più che il flusso delle cose che ci gira intorno. E’ un cambio di punto di vista fondamentale. Spesso pensiamo che la stabilità sia fuori di noi. In questo momento storico più che mai, mi pare che questa cosa sia disattesa…intorno a noi di stabile non c’è niente. Mentre dentro di noi c’è qualcosa di stabile, e la senti da quando sei nato: la tua voce interiore.

Non sarà il caso di ascoltare qualcuno che ti accompagna da quando sei nato piuttosto che tutto il resto? Io so che dentro di noi c’è una bussola, ma che nessuno di noi crede che possa veramente indicare il Nord interiore. E invece può…eccome…

Se non sai come trovarla, come ascoltarla, ti consiglio di cominciare ad avvicinarti a Wild Oat dei fiori di Bach. E magari di raccontarmi come va 🙂 !

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