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Caldo Zenzero: tisane, ricette e olio essenziale per l’autunno e l’inverno

Ho qui accanto a me una tisana di zenzero e limone, che calda mi accompagna mentre scrivo questo articolo. L’aroma dello zenzero è pungente, però ha una nota soave che lo rende così accattivante. Mi dà un senso di calore immediato, e con il limone è davvero una sinergia vincente.

 Olio essenziale di zenzero, tisana di zenzero Roger Ferrer Ibáñez foto…Preparazione di un Chai

Chiamato in Ayurveda “vishwabhesaj”, medicina universale, e spesso preparato in pillole, possiamo usarlo sotto diverse forme; in polvere, fresco, come olio essenziale, e si trova in realtà in tantissime tisane per l’inverno.

Sono almeno due gli ambiti principali nei quali lo Zenzero è maestro: aiutare la digestione e migliorare i problemi respiratori. Poichè combatte bene l’umido, è adatto anche a contrastare i reumatismi.

Una tisana che dia sollievo, calore, e buona digestione è proprio una tisana di zenzero e limone; e se d’inverno hai la sensazione di freddo alla pancia, puoi versare una goccia di olio essenziale di zenzero su un cucchiaino di olio di oliva e massaggiarti l’addome.

Lo trovo anche un valido aiutante per la nausea, anche se forse l’olio essenziale più antinausea che esista è l’olio essenziale di menta, non da ingerire in quel caso ma soltanto da annusare.

Olio essenziale di Zenzero in Aromaterapia

L’olio essenziale di zenzero è anche un buon antalgico e dicevamo che può aiutare in caso di reumatismi. In questo caso, versa una goccia di olio essenziale in un cucchiaino di olio vegetale (secondo me da preferirsi il sesamo, o il nocciola, ma usa quello che hai in casa) e applicalo.

Per una sensazione di respiro migliore e di scioglimento del catarro, puoi mettere qualche goccia di olio essenziale nel diffusore, accompagnandolo anche con l’olio essenziale di limone, o di arancio, che si sposano bene con lo zenzero.

Ricetta per la diffusione nell’ambiente “Caldo inverno”

5 gocce olio essenziale di zenzero

2 gocce di olio essenziale di pepe nero

3 gocce olio essenziale di limone

2 gocce olio essenziale di arancio dolce

Ricetta per la diffusione nell’ambiente “Zenzero speziato”

5 gocce olio essenziale di zenzero

3 gocce olio essenziale di cannella foglie

3 gocce olio essenziale di arancio dolce

2 gocce olio essenziale di mandarino verde

Buoni esperimenti!

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Profumeria naturale e interazione energetica degli oli essenziali con i chakra

Spesso parliamo degli oli essenziali da un punto di vista fisico e psicologico. So per esperienza che questi aiutanti naturali hanno efficacia sia per il corpo che per la mente. Un punto di vista tenuto meno in considerazione a volte è quello puramente energetico e vibrazionale, e cioè “come interagiscono i profumi naturali con i chakra? gli oli essenziali possono essere usati per un lavoro energetico?“. La risposta a quest’ultima domanda è sicuramente un grande SI, ma certamente può non essere semplice associare direttamente uno o più oli essenziali ai chakra o ai punti marma, o i punti della medicina cinese.

oli essenziali e chakra, aromaterapia energetica

foto Marianna Spiritakis

I chakra sono centri di raccolta e smistamento di energia, presenti nel nostro corpo sottile; in genere si parla di sette chakra, anche se ci sono anche i chakra secondari, come quelli delle mani, dei piedi, e per me personalmente tutti i punti marma dell’ayurveda sono di fatto dei piccoli chakra, ma per ora soffermiamoci sui sette principali.

I chakra sono centri fondamentali e vitali, che se ben nutriti distribuiscono energia ai canali sottili (Nadi) e nutrono di fatto tutto il corpo energetico dell’essere umano, oltre a garantire la buona salute anche del corpo fisico, e dello stato emotivo della persona. Per questo si parla di “riequilibrio” dei chakra, pensando alla possibilità di portare in queste aree delle sostanze, come gli oli essenziali, che nutrano e mantengano vitali e fluidi questi centri così importanti.

L’olio essenziale ha una frequenza vibrazionale, che è più alta se l’olio stesso proviene da coltivazioni non nocive, e viene trattato adeguatamente nella sua lavorazione. Dal punto di vista della terapia vibrazionale, un olio essenziale “scarso”, cioè energeticamente scarso, è inutile, in quanto non porta quella qualità energetica fondamentale che poi viene investita per nutrire il nostro corpo sottile. Per questo anche oli essenziali di qualità sono fondamentali.

Personalmente ho avuto anche esperienza nell’usare gli oli essenziali con il Reiki, sempre con buoni risultati. E i profumi naturali, quelli che creiamo anche ai corsi di Profumeria naturale, sono prodotti con l’intenzione sia di piacere, quindi di essere adatti alla persona che li crea, ma anche con l’intenzione di essere qualitativamente superiori, in quanto prodotti con materie prime vibrazionalmente attive, in modo da portare un supporto al corpo energetico della persona stessa.

L’olfatto è uno “strumento” vibrazionale. Le ricerche di Luca Turin sono state ispirate da questa intuizione, mentre tutti pensavano che noi sentissimo gli odori perchè vi era una sorta di “incontro” tra molecole odorose e dei recettori che ne riconoscevano la forma. Turin ebbe un’intuizione particolare. cioè che i nostri recettori più che alla forma fossero sensibili alla frequenza vibratoria della molecola odorosa. Seguirono anni di ricerche, con ottimi risultati, e spesso questi risultati non vennero capiti da grandi esperti del settore, che sembravano troppo legati alla teoria della “forma” per poter solo pensare che ci fosse un’altra via, cioè la teoria vibrazionale.

 Da un punto di vista energetico, è chiaro che i profumi hanno una vibrazione (e gli oli essenziali che li compongono a loro volta ce l’hanno) e tale vibrazione viene recepita attraverso l’olfatto, e in realtà anche attraverso la pelle se me li spruzzo addosso. Questa vibrazione forte, piena di vitalità, fa “risuonare” il nostro corpo sottile e lo energizza, lo rinforza, lo nutre. Mentre noi pensiamo “che buon odore”…e siamo felici per questo, a livello sottile si libera un campo energetico che ci tonifica, rendendoci più vitali, e andando, a seconda degli oli essenziali scelti, a nutrire i diversi chakra.

Vediamo qualche spunto in aromaterapia; la tabella seguente è molto sintetica e vuole dare solo un’idea di come si sviluppi questo particolare ambito di ricerca in aromaterapia:

primo chakra: vetiver, nardo, angelica;

secondo chakra: ylang ylang, gelsomino, sandalo;

terzo chakra: limone, arancio, rosmarino;

quarto chakra: rosa, cannella, neroli;

quinto chakra: eucalipto, ravintsara, alloro;

sesto e settimo chakra: incenso, cipresso, menta.

Quando trattiamo i chakra, non dimentichiamo che essi sono correlati con gli organi e con gli stati emotivi; e che se non viene eliminata la causa del disagio, anche un trattamento costante ai chakra può portare solo un beneficio temporaneo. Nessun tipo di trattamento può dare risultati duraturi se non viene individuata la causa del disagio presente, e quindi non stupiamoci se alcune situazioni non vengono risolte solo con gli oli essenziali, o i fitoterapici, o con qualsiasi altro rimedio.

Il punto di vista energetico per me è particolarmente interessante, in quanto ho visto che le persone, quando creano un proprio profumo, spesso lo creano proprio con gli oli essenziali dei quali hanno bisogno, andando a prendere proprio le essenze adatte al loro stato emotivo ed energetico…perchè in fondo sappiamo quello che ci fa stare bene, ma a volte abbiamo bisogno di essere “facilitati” nel rapporto tra noi e i rimedi naturali, in questo caso tra noi e gli oli essenziali che vanno a comporre una sinergia, o un profumo.

Seguendo la traccia dei chakra puoi provare a comporre qualche sinergia, e diffonderla nell’ambiente…è un ambito molto creativo, che dà tante soddisfazioni…!