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equinozio d’autunno, il profumo dell’equilibrio

equinozio s. m.
La denominazione aequinoctium (dal latino aequus «uguale» e nox «notte») deriva dal fatto che agli equinozi la durata del giorno è perfettamente uguale a quella della notte in ogni punto della superficie della Terra.

Eccoci ad un nuovo momento significativo dell’anno, l’equinozio autunnale, che rappresenta nel calendario un momento di passaggio verso una nuova fase. Ricordiamo che equinozi e solstizi scandiscono l’anno e in particolare, storicamente, scandiscono:
– il tempo del lavoro
– il tempo delle feste (momenti di celebrazione)
momenti di passaggio interiore, laddove in particolare negli equinozi vi è un accento sul tema dell’equilibrio, e sulle scelte.

Quando il lavoro, in tutte le sue forme, era più determinato dal tempo atmosferico (in autunno inoltrato e in inverno i lunghi viaggi non erano facilmente praticabili per esempio) le stagioni non solo scandivano l’agricoltura, ma anche i commerci e tutte le attività ad essi collegate.
Non solo, ma le stagioni erano spesso vissute collettivamente, attraverso feste di raccolta; gruppi di persone che si ritrovavano spontaneamente in circolo per parlare, raccontare, pregare durante tutto l’anno vivevano insieme anche le feste stagionali.
Questo “ritrovarsi insieme naturalmente senza dover segnare l’appuntamento”, permetteva una fluidità di rapporti che oggi è praticamente scomparsa (tranne in piccoli centri abitativi). Non era tutto “rose e fiori” ma il senso di continuità dell’esistenza era più naturale e sebbene ci fossero spesso pochi beni materiali, c’era maggior benessere interiore e vitalità.
Grandi feste durante l’anno erano imbandite per la mietitura e la vendemmia, che rappresentavano due momenti cardine per la sussistenza.

Questi momenti dell’anno ci ricordano in particolare la percezione del ritmo come elemento fondante nel trascorrere della vita.
L’attenzione al trascorrere dell’anno come ciclo permette di percepire l’anno come qualcosa di nuovo e qualcosa di già conosciuto: ogni anno c’è un periodo autunnale, ma nessun autunno è uguale ad un altro.

Per questo autunno ho deciso di usare l’olio essenziale di Bergamotto:

Anti-infettivo, Antibatterico, Antispasmodico , Carminativo, Equilibrante
Essenza di grande aiuto quando abbiamo bisogno di centratura e di benessere emotivo. La nota agrumata è fine, verde, elegante, e dona una sorta di “giusto mezzo” tra presenza consapevole e sguardo gioioso.

Profumi di pasqua

Oggi parliamo della Pasqua, un momento che ci richiama a quanto sia importante rinnovarsi, sapersi ritrovare in una dimensione nuova, vivere in apertura verso una rinnovata versione di se stessi. I nostri oli essenziali e i fiori di Bach possono certamente darci una mano per attraversare questo periodo di transizione.

Per esempio potremmo prendere in considerazione Walnut, la Noce dei fiori di Bach, che nei periodi di cambiamento aiuta a mantenere un proprio centro, “dona costanza e protezione” come diceva Bach stesso. Allo stesso tempo, se ci sembra che il nostro tema sia il non saper lasciar andare, ricordiamo Rock Water, che aiuta proprio in questo movimento del “non trattenere”. Queste dimensioni interiori sono importanti, e spesso (me inclusa ovviamente) non ci accorgiamo di quanto tratteniamo, o di quanto non riusciamo a tenere un nostro punto di vista sulle cose, in mezzo ai tanti cambiamenti.

aromaterapia fiori di bach roma
Le essenze profumate durante il workshop di marzo a Roma presso la Libreria L’Altracittà di via Pavia 106

L’aromaterapia ci accompagna a sua volta in questo periodo, ricordandoci per esempio con la forza del Vetiver quanto delle radici solide siano essenziali per poterci focalizzare in modo appropriato, ma anche con lYlang ylang se il nostro tema è in qualche modo l’opposto, cioè essere eccessivamente radicati in noi stessi, in qualche modo fermi e statici e abbiamo bisogno di mollare la presa (cosa, notoriamente, difficile!).

Ricordiamo che il Vetiver in aromaterapia è considerato un tonico circolatorio arterioso e venoso e uno stimolante del sistema immunitario. L’Ylang ylang invece è un buon antispasmodico, equilibrante, e pochi sanno che è un buon tonico per unghie e capelli (una o due gocce in una crema o nello shampoo).

Essenze intense come queste possono essere accompagnate dalle essenze agrumate, che le arrotondano, alleggeriscono, e aggiungono un sorriso luminoso alla nostra sinergia. Possiamo divertirci a fare degli esperimenti unendo per esempio l’Ylang ylang all’Arancio dolce, o il Vetiver al Limone.

Di cosa abbiamo bisogno in questo momento?

Di prendere posizione? O di lasciar andare le cose che a quanto pare vogliono andare in una direzione che non è quella che pensavamo?

Che cosa ci può insegnare tutto questo, su noi stessi?