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Aromaterapia e Benessere: gli Oli essenziali di Arancio dolce e Bergamotto

In uno degli ultimi Corsi di PsicoAromaterapia che ho tenuto, è emerso col gruppo un interessante confronto su due Oli essenziali, Arancio dolce e Bergamotto.

Gli Agrumi sono essenze spesso considerate semplici, ma in realtà rivelano una intensità e ricchezza che un attento “ascoltatore” non potrà non notare.

Aromaterapia e olio essenziale di Arancio dolce, Citrus sinensis

Foto: Wikipedia, flagstaffotos.com.au

L’Arancio dolce, Citrus sinensis, ha un odore che definirei “rotondo”: accattivante per la sua dolcezza, mantiene una nota acidula che stimola la salivazione…personalmente uno dei primi pensieri annusando l’Olio essenziale, è di una bevanda, di un bel succo di arancia fresca da bere!

Questo aspetto morbido è accompagnato da una buona diffusività dell’odore, che ci avvolge e quasi abbraccia nella sua gentilezza e apertura. In PsicoAromaterapia, sicuramente una delle essenze del Benessere, quando abbiamo bisogno di sollievo, serenità, meno pensieri e più piacere nella nostra vita.

L’essenza estratta dalla buccia può arrivare a note soavi e leggere, che al di là della loro funzione aperitiva e digestiva, ci permettono in pochi secondi di percepire un “Bene” che solleva il cuore e lo spirito.

Arancio dolce e Bergamotto in Aromaterapia

Una delle paole che sicuramente descrive l’essenza è “sollievo”, accompagnato da una sensazione di calore, nutrimento, e solarità.

L’Olio essenziale di Arancio dolce è indicato quindi come calmante ed equilibrante per le persone ansiose e sotto stress. Ha buone qualità disinfettanti diffuso nell’ambiente, quindi se lo diffondi avrai un doppio alleato…per l’umore e per la pulizia!

Il Bergamotto invece ci presenta un profilo olfattivo piuttosto diverso. Questa essenza mantiene la bellezza presente in tutti gli Agrumi, una sorta di nota inconfondibile, che somma però alla parte dolce una parte amara, rendendo l’Olio essenziale stimolante all’olfazione.

Questo Olio essenziale è considerato ottimo come antidepressivo e per riportare un senso di benessere antistress. Lo percepisco come essenza del mattino, quando ci vuole energia per fare ma anche tranquillità per procedere nella giornata più sereni. Il Bergamotto ha un effetto tonificante se utilizzato a bassi dosaggi, mentre aumentando le dosi si ottiene l’effetto inverso, quello del rilassamento. In generale, io lo preferisco come essenza da usare durante il giorno, mentre alla sera mi sembra più dolce e accogliente l’Olio essenziale di Arancio dolce, ma questa valutazione è personale, quindi ti invito a trovare la “tua formula” per l’uso di questi Oli essenziali.

Ti ricordo che gli Agrumi sono fotosensibilizzanti e possono irritare la pelle, quindi attenzione all’uso sulla pelle e niente esposizioni solari (mare, montagna) se ti applichi dei prodotti fatti con queste essenze su parti del corpo esposte alla luce.

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Energetica del mese di Settembre, Piante e Significati – Ficus carica e Vitis vinifera

Siamo alla fine di agosto, e alcuni segnali nella Natura ci indicano un avvio verso la stagione dell’autunno, mentre siamo in tarda estate. Questo è un momento nel quale la pienezza del calore che le piante hanno assorbito viene restituita attraverso sostanze ricche e a volte “opulente”. Tutto il calore, la luce, l’energia sono commiste alla Terra che restituisce prodotti ricchi e nutrienti. Olfattivamente ci orientiamo verso odori inusuali, più di frutta che di fiori, odori che spesso non riusciamo a tradurre in profumi per la loro difficile estrazione.

Il 21 settembre arriva l’Equinozio d’Autunno, il 29 settembre è San Michele, una festività che Rudolf Steiner riteneva importante.

Questa sorta di “terra di mezzo”, laddove il grande caldo ora viene donato attraverso piante e frutta ricche, può spingerci ad apprezzare maggiormente gli odori naturali, soprattutto quelli zuccherini (grappoli d’uva…fichi…). Una pianta che amo molto anche è il Fico, che col gesto delle sue foglie parla di espansione e dona un senso di protezione (prova a metterti sotto un albero di Fico e dimmi come ti senti)…Guardando il mondo da sotto l’albero, le grandi foglie impediscono al sole di entrare facilmente, e sembra davvero un luogo di riposo, dove all’ombra benefica si associano i frutti dolci e piacevoli.

Settembre Erboristeria e Aromaterapia

 L’altra pianta che in questo periodo viene a piena maturazione è la Vite. La storia della Vite più o meno inizia con la storia dell’Uomo, ci sono ritrovamenti sia della pianta che della sua trasformazione nell’Antichità, e il vino è da sempre un cibo (perchè in realtà è un cibo) che accompagna l’Uomo.

La Vite ha una segnatura ben diversa dal nostro amico Ficus carica; Vitis vinifera è una pianta sinuosa, piena di movimento, aggrappante, e nei suoi grappoli sovrabbondante di gusto fino a diventare uva passita. Le proprietà delle radici, dei tralicci, delle foglie sono noti sin dall’Antichità, e per esempio Mattioli ne parla diffusamente, riferendo anche dell’uso suggerito da Galeno.

Vitis vinifera proprietà in fitoterapia Chris Gin via Compfight

In fitoterapia si usano le foglie, che hanno proprietà astringenti e toniche, infatti le troviamo in tanti rimedi erboristici per le gambe. Piacevole l’idea suggerita da Jean Valnet, di farne una infusione (2 manciate per litro d’acqua) e aggiungere questa preparazione all’acqua del pediluvio (restare con i piedi immersi per una decina massimo di minuti).

Come sempre la Natura ci stupisce, donandoci attraverso parti diverse della pianta, qualità diverse. Vi è quasi una complementarietà tra la rotondità, pienezza, e dolcezza del frutto rispetto alle qualità tonico astringenti delle foglie. In qualche modo forse la pianta esprime così il suo equilibrio, donando pienezza, espansione, gaudio col frutto e attraverso la foglia una maggiore sobrietà e quasi un “antidoto” all’altra parte di sè. Personalmente in questo vedo veramente un gioco degli opposti, perfettamente sinergici; troviamo nella stessa pianta due principi che a seconda delle nostre esigenze possiamo utilizzare a nostro beneficio.

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