Benessere attraverso l’aromaterapia: un approccio olistico che integra mente, corpo e spirito utilizzando le proprietà terapeutiche dei profumi botanici.
Il benessere non è solo assenza di malattia, ma uno stato di equilibrio completo che coinvolge tutti gli aspetti della persona. L’aromaterapia offre strumenti naturali per supportare questo equilibrio, agendo sul sistema nervoso, sulle emozioni e sulla qualità dell’esperienza quotidiana attraverso il potere dei profumi naturali.
Nel contesto personale, l’aromaterapia diventa una pratica di auto-cura che aiuta a riconnettersi con i propri ritmi naturali, gestire le emozioni e creare rituali di benessere quotidiano attraverso oli essenziali e profumi botanici personalizzati.
Nel contesto aziendale, il benessere collettivo sta diventando una priorità strategica. Le aziende più innovative stanno scoprendo come esperienze di benessere condiviso – come i nostri family events con profumeria botanica – possano migliorare il clima lavorativo, rafforzare i legami tra colleghi e famiglie, e creare una cultura aziendale più inclusiva e armoniosa.
Metodologie integrate: combinazione di aromaterapia, coaching sensoriale, e facilitazione di gruppo per creare percorsi di benessere che partono dall’individuo e si estendono alla famiglia e alla comunità lavorativa.
Il benessere attraverso i profumi botanici diventa così un linguaggio universale che unisce generazioni diverse e crea ponti tra vita privata e professionale, per un’esperienza di crescita condivisa.
È madre, è apicoltrice, ed è un esperto di pedagogia che ha fondato Eneja, l’Istituto per lo sviluppo dell’empatia e della creatività in Slovenia.
Nina Ilić ci racconta nella nuova puntata del Podcast Profumato quanto il rapporto con le api e con la creatività abbia formato e nutrito la sua vita.
“Sì, la creatività e l’apicoltura hanno arricchito la mia vita in molti modi. La creatività e l’apprendimento sono ottimi esercizi per il cervello. Con una pratica regolare, il cervello rimane in buona forma. Sai, a volte il cervello umano mi ricorda la batteria di un’auto. Si carica meglio durante il funzionamento.
“In Slovenia si dice che l’apicoltura è la poesia dell’agricoltura. E la possibilità di convivere con un’ape è sentita come un privilegio. È particolarmente sentito se tutta la famiglia è coinvolta in questa attività. L’apicoltura mi ha avvicinato alla natura. Essere tra le api e ascoltare le melodie del loro ronzio è piacevole e rilassante. E l’aria nell’apiario è salutare per l’anima e per il corpo”.
Qualche giorno fa ho incontrato Onorio Belussi, che sotto una pioggia scrosciante ci ha accompagnato nel suo giardino – foresta, la sua food forest, che compie trent’anni.
Un uomo anziano dallo sguardo fine e acuto, Belussi ci incontra ad Adro, in provincia di Brescia, dove si trova anche il suo giardino gioiello, un ambiente primitivo, ricco, fertile, dove l’azione dell’uomo è al servizio della Natura, e non viceversa.
Onorio ci stupisce e ci ascolta, non solo racconta della sua vicenda umana e filosofica, ma ci ascolta attentamente, valorizzando ognuno di noi, stimolandoci ad essere persone migliori – persone che comprendano quanto la vita può generare vita, e non soltanto consumarla.
Il lavoro di Belussi trae forte ispirazione da quello del grande Masanobu Fukuoka, un maestro di vita e di “coltura”. Davanti e dentro la food forest, ci troviamo nella prova vivente di una filosofia di vita, che viene spiegata a parole ma soprattutto a fatti. La foresta germinativa nella quale ci è permesso addentrarci, mostra vitalità, forza, disponibilità ad essere luogo di crescita. Ecco il primo concetto reso realtà: nessun terreno può produrre qualcosa, se prima non viene reso fertile. E la fertilità è uno stato naturale: quindi, in presenza di un terreno non fertile, di certo non va spinto e sovraspinto con concimi di ogni genere. La Natura va piuttosto facilitata a ritrovare la sua originaria fertilità, seminando piante adatte o a volte lasciando che il terreno trovi la sua fertilizzazione naturale. Unico problema, per il mondo contemporaneo, sono i tempi di realizzazione. Ossia, la fertilità della terra chiede tempi lunghi, che non si conciliano per ora con i bisogni produttivi del commercio. Ad ognuno le proprie riflessioni su questo.
Onorio mentre racconta a me e Alessandro del suo lavoro (photo credits Alessandro Camoni)
Così Onorio ci racconta delle piante che anno per anno ha visto “manifestarsi” nel suo giardino, come autoregolazione della Natura;, e di come ha facilitato questo processo, seguendo le indicazioni della filosofia di Fukuoka (che ha conosciuto personalmente). Onorio parla di “assistere” la natura, in questo ponendosi a servizio e non a conduzione di un processo che già, di suo, è orientato alla fertilità. Ovviamente vi è anche il ruolo attivo dell’uomo, quello della semina; ma mai come atto “coercitivo” del terreno.
Apro con lui un dialogo su quello che a me pare una evidenza: ossia che quanto compreso dei processi del terreno e della Natura, sia pensabile anche per ciò che riguarda lo sviluppo di ogni essere umano – ossia che la fertilità umana, fisica e psichica, viva processi analoghi (anche perchè noi siamo Natura). Nel mio percorso personale e di consulente, osservo da tempo quanto la nostra energia personale, la nostra naturale capacità di evolvere verso noi stessi, sia costantemente interrotta, frammentata, non facilitata da una basilare mancanza di consapevolezza riguardo a ciò che siamo profondamente – e al di là di aspetti simbolici, noi siamo figli della Terra e come tale non siamo disconnessi (e in nessun modo possiamo disconnetterci) dai processi biologici ed ecologici. L’ecologia della mente non è un modo di dire, è una realtà che possiamo toccare con mano ogni giorno. Una persona stanca, o depressa, o con problemi emozionali e mentali, è una persona che in qualche modo ha perso parte della propria connessione col suo intimo essere figlio della Natura e della Terra. Credo che questa disconnessione sia la causa principale di disturbi ai quali diamo molti nomi, ma che profondamente sono disturbi di natura spirituale, ossia di disconnessione con la nostra realtà ultima, che è essere figli spirituali e biologici della Terra – abbiamo una evoluzione ritmica, sviluppiamo qualità diverse nel tempo e negli anni, e solo una facilitazione attenta di questi processi può condurci verso la realizzazione personale, che dona una sensazione di pienezza a noi e agli altri.
L’ingresso del giardino – foresta (photo credits Alessandro Camoni)
Onorio ci racconta di come le donne anticamente curassero l’agricoltura, perchè rispettando i processi naturali, anche il lavoro agricolo si riduceva molto. Successivamente, nella volontà di produzione sempre maggiore, si è resa necessaria più forza, più strumenti, “più di tutto”, e quella che all’inizio è sembrata una conquista, si sta ormai, soprattutto nella nostra epoca, dimostrando un fallimento evidente. Cioè il modello “a tutta spinta”, è fallito, mostrando la sua immaturità, il suo narcisismo, e sostanzialmente la sua disconnessione con l’elemento primario, la nostra origine, la Terra.
Onorio completa la visita con indicazioni pratiche sulla semina e la gestione dell’orto, consapevole che le cose grandi iniziano sempre con quelle piccole, e che quindi per chi è interessato all’agricoltura naturale, siano i piccoli passi quelli giusti. Semina, trapianto, pacciamatura, e una attenta osservazione di ciò che accade nell’orto e nel giardino, sono le sue indicazioni principali, arricchite da segreti del mestiere che Onorio dona senza remore.
“Seminare paradisi terrestri” è possibile, se comprendiamo profondamente quanto i nostri gesti e i nostri pensieri quotidiani cambino non solo il nostro mondo personale ma anche quello di tutte le persone che ci circondano, e del pianeta che abitiamo e di cui siamo parte.
Il blog di Onorio: http://onoriobelussi.altervista.org/
Le fotografie di questa intervista sono del fotografo Alessandro Camoni. Fotografo ed artista visivo, si occupa principalmente di ritrattistica, in particolare modo per la realizzazione di book e portfolios di figure professionali che lavorano nel campo della recitazione, della moda o in ambiti aziendali. In parallelo segue anche la documentazione di eventi culturali, spettacoli di danza, teatro, arti performative. Sito: www.alessandrocamoni.it