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un profumo selvatico: il finocchietto

[English version of the article – A wild perfume, Fennel]

Il finocchietto selvatico si trova facilmente negli incolti, nelle aree nelle quali il passaggio umano è meno presente. Pianta che può arrivare ai due metri di altezza, è caratterizzata da sommità fiorite giallo-verdastre e semi ovali e striati.

Nella pratica erboristica le parti più usate sono i semi, che bevuti in infusione aiutano in caso di problemi digestivi, con proprietà carminative e eupeptiche; sono utili anche in caso di dolori mestruali. Sempre ai semi sono riconosciute proprietà galattogene.

Il profumo del finocchietto selvatico ricorda quello dell’anice, con una nota penetrante e balsamica che apre il respiro e rilassa la parte addominale. Allo stesso tempo, in particolare l’olio essenziale se respirato a piccole dosi può risultare tonificante e stimolante.

Qual è il supporto che può darci il finocchietto selvatico da un punto di vista emozionale? Potremmo dire che questa pianta ha uno spirito selvaggio e non particolarmente socievole (se ne sta benissimo da sola su terreni difficili e ad alte temperature). E’ una pianta che porta calore, un calore che ci parla della nostra forza interiore, della capacità di essere noi stessi. Il suo fiore compie un gesto di apertura (è composto di ombrelle con raggi) e questo a volte mi ricorda quanto sia importante restare aperti all’incontro con le persone, gli animali e i luoghi, con i quali siamo intrinsecamente relazionati, mentre scegliamo una nostra posizione personale.

Da un punto di vista fisico, i costituenti principali dell’olio essenziale di finocchietto selvatico sono il trans-anetolo, chetoni e cumarine. Per questo risulta particolarmente efficace come simil-estrogenico, galattogeno, antispasmodico e carminativo.

Una goccia in un poco d’olio o di crema spalmata sull’addome può aiutare in caso di ciclo mestruale doloroso o poco presente così come in caso di flatulenza e spasmi addominali.

Non è da utilizzare durante la gravidanza e con molta cautela per bambini piccoli (dal mio punto di vista per i bimbi sono da preferirsi creme già dosate in modo da non sbagliare con le quantità).

L’energia della creatività – Api e pedagogia – Nina Ilić

[Read the English version of the article here]

È madre,  è apicoltrice, ed è un esperto di pedagogia che ha fondato Eneja,  l’Istituto per lo sviluppo dell’empatia e della creatività in Slovenia.

Nina Ilić ci racconta nella nuova puntata del Podcast Profumato quanto il rapporto con le api e con la creatività abbia formato e nutrito la sua vita.

“Sì, la creatività e l’apicoltura hanno arricchito la mia vita in molti modi. La creatività e l’apprendimento sono ottimi esercizi per il cervello. Con una pratica regolare, il cervello rimane in buona forma. Sai, a volte il cervello umano mi ricorda la batteria di un’auto. Si carica meglio durante il funzionamento.

“In Slovenia si dice che l’apicoltura è la poesia dell’agricoltura. E la possibilità di convivere con un’ape è sentita come un privilegio. È particolarmente sentito se tutta la famiglia è coinvolta in questa attività. L’apicoltura mi ha avvicinato alla natura. Essere tra le api e ascoltare le melodie del loro ronzio è piacevole e rilassante. E l’aria nell’apiario è salutare per l’anima e per il corpo”.

Scopri la testimonianza di Nina e i suoi spunti su benessere e creatività nella nuova puntata del Podcast Profumato. Ascolta da qui!