Archivi categoria: Consapevolezza

Dal ferro meteorico estivo, a San Michele e San Martino

[Questo post mi è stato ispirato dalle riflessioni e dal lavoro di Francesco Pazienza www.francescopazienza.it]

[Respiro]

In questi giorni di passaggio, che sono un “capodanno”, sento che l’autunno porta il sollievo della lucidità, della scrematura di ciò che conta ed è pieno, intimo e vicino, e ciò che è meno vicino e può essere vissuto con maggiore leggerezza e a volte distanza.
Scremare per me non è un atto mentale, ma una processo interno, di cuore: non è qualcosa contro cui reagire, quanto piuttosto una sensazione interiore da accettare, accogliere, ed esserne nutriti.
Più siamo noi stessi, più ciò che non ci appartiene lascia la sua presa.
Che ognuno di noi sappia cedere a ciò che è più semplice e naturale, aperti alla sorpresa del bene che sgorga da ciò che è reale e generativo.

Secondo Steiner, grazie anche alle stelle cadenti di agosto, arriva sulla Terra il ferro meteorico, un elemento che va a sostenere il sangue e la nostra forza interna. Questo ferro meteorico sarà costitutivo della spada di San Michele, festeggiato a fine settembre, poco dopo l’equinozio d’Autunno. Così, osservando il movimento di questi mesi, vediamo come ad agosto inizi ad arrivare quel nutrimento che lentamente, e a spesso in modo impercettibile, si incarnerà dopo alcune settimane: l’equinozio autunnale, un momento di equilibrio che preannuncia la caduta delle foglie dagli alberi, che diventano dapprima cariche di colore, per poi lasciarsi andare dando una sensazione (per me è così) della fine di un ciclo, di un alleggerimento, e allo stesso tempo della concentrazione delle forze interiori, perchè di fatto ciò che prima così visibilmente generava all’esterno, rientra in sè.

Con San Michele arriviamo ad un momento in cui la forza della coscienza viene chiamata in causa; non solo, ma questa influenza sulla consapevolezza trova forse la sua concretizzazione piena nel capodanno celtico, cioè tra il 31 ottobre e il primo novembre. Qui, con la forza della profondità, si segna un momento che ho sempre percepito decisivo. E’ chiaro che a volte può essere liberatorio, a volte può essere complesso, un pò come la lotta di San Michele e il drago.

San Martino e la spada

E’ anche un momento in cui possiamo sentir arrivare nuove consapevolezze, un nuovo stato interiore, e più riusciamo ad accogliere questa maggiore vicinanza con noi stessi, più questo percorso risulta semplice. Non solo: mi sono chiesta, in modo un poco ardito, se questo processo non continuasse con un’altra festività tradizionale: San Martino. Questo santo non usa la spada per combattere un drago, quanto piuttosto per tagliare il suo mantello e far coprire una persona che non aveva mezzi. Ecco che la spada della consapevolezza in questo caso divide i propri averi con chi ne ha bisogno. Lo trovo evocativo, e veramente interessante, se ci concediamo la libertà di osservarlo in modo simbolico.

La spada di Michele è una spada che governa le forze del profondo (il drago non è una signorina anche se personalmente penso che il drago sia una potenza non avversa, quanto semmai difficile da governare proprio in ragione della sua forza). mentre Martino ci indica un altro momento: la stessa spada, diciamo così, ora può aiutarci a capire che cosa possiamo dare, il discernimento è su quale sia il nostro dono da condividere.

Su questo potremmo concederci una domanda aperta; perchè ogni anno potremmo scoprire di avere un nuovo dono da dividere con gli altri; e visto che abbiamo una spada, il dono è particolarmente consapevole e per nulla “casuale”. Quindi una domanda potrebbe essere…che cosa posso dare, oggi, ora? Qual è il mio dono in questo momento (e forse questo dono “vale un anno”)? E anche: quale dono vorrei ricevere? Chi può darmi metà del suo mantello?

Per chi avesse bisogno di affilare la spada interiore 🙂 ricordo che in aromaterapia essenze quali il Cipresso e il Ginepro possono essere utili e significative; hanno un forte potere interiorizzante, quindi bisogna valutare se miscelarle con altre essenze che le mitighino un pò, e il primo range di scelta sono gli Agrumi.

Aromaterapia e fiori di Bach per ritrovare senso e direzione: dove voglio andare?

Dove voglio andare? Una domanda che credo ci facciamo spesso, soprattutto in questa epoca che ci mette spesso in discussione…anche quando ne faremmo volentieri a meno.

Cambiamenti professionali, affettivi, o piani programmati che vengono cambiati all’ultimo minuto, ci mettono davanti a una domanda fondamentale: dove mi sento a mio agio? In quale situazione, in quale lavoro, in quale relazione…in quale luogo?

Se risuoni con questo “tema”, gli oli essenziali e i fiori di bach possono aiutarci a ritrovare senso e direzione, e questo ovviamente non esclude la possibilità di trovare un facilitatore che in sessioni individuali o in lavori di gruppo possa supportarci quando a cambiare…è proprio tutto o quasi.

Edward Bach creò i suoi “fiori” in risposta a un evento di vita decisivo, una malattia importante, che lo portò a cercare nuove vie e soluzioni. Bach scoprì e riscoprì che la Natura era portatrice di rimedi e supporti, se solo ci fossimo messi in ascolto. Uno dei fiori più significativi per ritrovare centralità e direzione è secondo me Walnut, che dà “protezione e persistenza rispetto alle influenze esterne”.  Quando stiamo percorrendo la nostra strada ma da fuori arrivano stimoli e influenze che ci portano via da noi stessi (secondo me in questo momento siamo tutti in questa condizione) ecco che la Noce ci può aiutare e su questa linea si colloca l’olio essenziale di Alloro, che come profumo può restituirci il senso di “porre un limite” rispetto alle influenze esterne non desiderate.

Alloro aromaterapia e profumeria botanica

E’ chiaro che la nostra volontà qui è centrale: aromaterapia e fiori ci supportano che se in noi c’è il desiderio di seguire ciò che sentiamo più profondamente. Nessuno all’infuori di noi stessi può modificare il nostro agire, ma questo è molto più facile da dire che da vivere, soprattutto quando ci troviamo in situazioni complesse e difficili. Detto questo, iniziare un percorso di recupero della nostra capacità di percepire noi stessi, di sentirci e di seguire la direzione che la nostra “voce interiore” ci dona, è possibile e oli essenziali e fiori di bach ci possono aiutare.

Un’altra essenza utile a questo scopo è il Ginepro, sul quale avevo scritto già un articolo, che è una essenza intima, interiore, che focalizza sul proprio mondo interiore e crea una sorta di “bolla” di protezione ampliano la sensazione di respiro e di spazio interno. Il Ginepro è adatto quando abbiamo troppe cose a cui dar retta e dobbiamo scegliere accuratamente che cosa tenere e che cosa lasciare, praticando una selezione che ci permetta di focalizzarci su ciò che ci fa veramente bene.

In questo, può esserci di supporto Cerato, che ci aiuta a ritrovare fiducia nelle nostre percezioni, e a volte serve anche Centaury, per aiutarci a dire “no” quando serve, e sicuramente serve, perchè scegliere che cosa ci è più vicino porta inevitabilmente a dire dei no, che sono dei “sì” a ciò che ci è più caro.

Se risuoni con questi temi, ti ricordo che oltre alle attività presenziali, puoi seguire due corsi online, quello di Aromaterapia emozionale e fiori di Bach che contiene sei meditazioni e col quale puoi fare un “viaggio” attraverso gli aspetti psicoaromatici degli aromi, e quello sui Profumi del Sacro, che è un percorso con dieci meditazioni e dodici lezioni nelle quali attraversare la storia dei simboli, dei miti e degli usi delle essenze più significative per ritrovare il nostro “centro”.

A presto!