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venere nel cuore del sole

[English version of the article – Venus in the heart of the Sun]

Oltre agli aspetti planetari della Luna, in questi giorni avviene un altro movimento veramente speciale: Venere passa tra la Terra e il Sole, e appare quasi al suo centro. Questo, se letto simbolicamente, può porci la domanda “come mi rapporto con la mia parte spirituale? Come mi rapporto con la comunità umana e con l’ecosistema Terra?”. Il pianeta della bellezza, dell’arte e della sensualità al centro del Sole, ci chiede di connetterci col nostro cuore attraverso la nostra sensibilità e capacità creativa. Nel frattempo Marte è in Aquario: una gran voglia di guardare avanti?

Photo: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/User:Meli_thev

La Luna è piena nel segno dello Scorpione, seguendo l’astrologia vedica. Il nakshatra di riferimento è Jyestha, cioè la stella Antares; una stella che parla di forza, di coraggio, di riuscita e di un temperamento non sempre facile. Troviamo in questo aspetto lunare una grande determinazione, una presenza che può essere conflittuale, ma anche decisiva, significativa. Un femminile o un aspetto psichico in cui la passione è una componente imprescindibile. La voglia di farcela, la percezione del desiderio.

Questa componente trova in qualche modo bilanciamento e riposo proprio nell’aspetto di Venere, che con la sua posizione in risonanza col Sole, può donare armonia, coralità, bellezza a questa Luna così indomita e per certi versi sollecitata anche da Marte in Aquario.

Che oli essenziali ci possono aiutare in questo momento?

Se sentiamo un grande bisogno di connessione e di cuore, non dimentichiamo l’olio essenziale di Rosa damascena. Se non possiamo procurarcelo, reperiamo dell’idrolato di Rosa, che potremo utilizzare sia nella cosmesi del viso, sia un cucchiaino nell’acqua da bere (attenzione stiamo parlando del vero idrolato di Rosa e non dell’acqua profumata!!!).

Se in qualche modo sentiamo che abbiamo proprio bisogno di coraggio e di un temperamento deciso, prendiamo in considerazione l’olio essenziale di Timo (Thymus vulgaris ct linalolo). Lo utilizzeremo in diffusione ambientale, ma anche per esempio versando una goccia di olio essenziale in un poco di crema e massaggiando i piedi al mattino, per rinvigorirci.

Ricordiamo che il nome Timo deriva dall’indoeuropeo *dheu che significa “vapore, fumo” e che ritorna sia nel latino fumus che in diversi termini greci, dai quali la parola timo deriva. Già anticamente nell’uso greco significava una attitudine interiore, l’avere spirito e coraggio.

Se tutto questo movimento ci inquieta un pò e sentiamo movimenti interiori che non sappiamo bene dove mettere 🙂 non dimentichiamoci dell’olio essenziale di Lavandula angustifolia (Lavanda vera) o in alternativa del Petit grain dell’Arancio amaro (Citrus aurantium foglie), da utilizzare in diffusione, anche alla sera, per riposare in tranquillità.

gabriella garofano e cannella

Da sempre la letteratura contiene riferimenti al profumo e alla sua funzione ispiratrice.

L’olfatto si presta a molte letture, e lo troviamo anche nel libro nel quale ho scritto anch’io un contributo, “A Lume di Naso”, edito da Quodlibet.

Gabriella Garofano e Cannella (1958) di Jorge Amado ci ispira con un viaggio a Bahia, in Brasile, nella terra e nel profumo del cacao.

Il libro è un pullulare di storie e di vicende. Amado è stato un autore di riferimento negli anni ’80; un autore militante comunista, fu costretto all’esilio e al carcere. Figlio di un proprietario terriero, conosceva bene la realtà latifondista brasiliana.

Con questo libro recupera dei ricordi d’infanzia e descrive delle lotte sociali molto forti, tra proprietari terrieri e braccianti. Brasile come somma di contraddizioni, e come luogo di una sensualità e femminilità. Le donne di Amado sono oggetto di desiderio e piene di naturale sensorialità e sensualità.

Tutto si svolge intorno a una piazza e ad un bar, il bar Vesuvio. in questo bar un immigrato, il siriano Nacib, ha la possibilità di affermarsi. Il bar è un luogo di discussioni, dialoghi, decisioni politiche. Nacib trova Gabriella in un mercato di schiavi, alla ricerca di una cuoca.

Gabriella è una presenza forte, sensuale. La sua figura si muove in questo contesto sensoriale, nel profumo di cacao. Nel capitolo “Gabriella con Fiore”:

“Ma il profumo che si innalzava sulla città, che l’avvolgeva, non veniva dai giardini, dai boschi, dalle aiuole, dalle orchidee selvatiche. Veniva dai magazzini di imballaggio, del porto e delle ditte esportatrici, era il profumo dei frutti secchi di cacao, così forte che intontiva i forestieri, così familiare che nessuno più lo avvertiva. E si distendeva sulla città, sul fiume, sul mare”.

In questo luogo Nacib scopre Gabriella e il suo corpo irresistibile, color cannella e al profumo di garofano. Nella canzone di Gabriella leggiamo:

“rimandala alle sue danze marine,
al suo vestito semplice,
alle sue pantofole verdi,
ai suoi innocenti pensieri,
al suo spontaneo sorriso
alla sua infanzia perduta
ai suoi sospiri nel letto
alla sua ansia d’amare.
Perchè la vuoi cambiare?

E’ la canzone
di Gabriella
fatta di garofano
e cannella”.

Abbiamo associato a questi profumi le essenze di chiodi di garofano (Eugenia caryophyllus) e di cannella (Cinnamonum verum). Entrambe essenze calde, restituiscono sensualità, vitalità.

Gabriella con la sua sensualità e fragranza incarna in qualche modo una forma di innocenza che attraversa un’epoca di scontri e durezze rimanendo intatta e conservando la sua piena femminilità.