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Riflessioni per Samhain…il Respiro della Natura

Seduta accanto a un albero di cachi, osservo il loro colore, la loro forma, e il senso di abbondanza che mi trasmette questo essere vivente. Attorno a me foglie di ogni forma, dalle tonalità del rosso a quelle del giallo, e infinite sfumature in mezzo. Poco più in là, un agrifoglio che parla con le sue bacche rosse e i contrasti del verde profondo…

Samhain Capodanno celtico

Rifletto così sul momento attuale, e su Samhain, festività celtica importante che segna la fine e l’inizio di un nuovo anno. Rudolf Steiner racconta che nel periodo dell’autunno-inverno le forze sottili della Natura si ritirano verso le radici, dove si concentrano e riposano per poter dare poi in primavera nuova spinta ed espressione. Steiner parla anche di questi movimenti della Natura come di un respiro, un pò come se in autunno e inverno la Terra inspirasse, e poi quando è il momento emettesse un espiro, pieno di forza e di prana.

Ora siamo nel momento dell’inspirazione, nel momento nel quale le forze naturali si concentrano sottoterra, laddove a noi sembrano scomparire. In realtà, molto accade là sotto, e possiamo pensare mentre passeggiamo e poggiamo i piedi a terra, che stiamo camminando sopra un laboratorio che in questo momento si addensa e concentra per dare poi, quando sarà il momento, una vera e propria “carica esplosiva”.

Noi esseri umani seguiamo questi cicli, perchè siamo anche noi Natura, e per noi ora è un momento nel quale il nostro corpo e la nostra anima, in sintonia con il Cosmo, vanno verso un maggior bisogno di interiorità e riposo – ed è anche il momento della Semina…interiore e non.

Samhain ci ricorda quanto i cicli siano importanti, quanto ora sia il momento di un viaggio interiore, di raccoglimento, laddove cercare significati più ampi a quello che facciamo. Da questo punto di vista, parlando con una amica oggi, concordavamo su quanto sia importante che sia la terapia, che la cosmesi, che la profumeria…ritornino a un piano umano, più autentico, più naturale, perchè la cura, in tutti i sensi, è vera se rispetta ciò che siamo più intimamente.

Così anch’io, che mi sento parte di tutto questo, approfondisco la via interiore, guardando a una crema che faccio con uno sguardo che cerca significati più ampi (per esempio, il significato simbolico delle sostanze che uso, e le attività degli oli essenziali che possiamo correlare alla psiconeuroimmunologia); guardo a un olio essenziale regalato da un amico distillatore immaginando le mani che hanno raccolto le piante, il processo di distillazione, il tempo e l’amore che ci vogliono per fare tutto questo.

Spunti di riflessione per Samhain, Capodanno celtico

Dietro ai prodotti che usiamo c’è la vita di tante persone; l’autoproduzione e la produzione autenticamente artigianale ci ricordano quanto sia importante questo, e che impatto abbia il processo di produzione sui prodotti che utilizziamo. In una conferenza che ho sentito l’altro giorno, Daniel Tarozzi sottolineava quanto siamo parte di un Ciclo e le nostre scelte impattano non solo le persone vicine, ma anche quelle lontane – non solo il nostro ambiente, ma quello di tante altre persone.

Con questo sentimento di Unità, ti auguro che in questi giorni e in particolare il primo novembre Samhain ti porti più vicino a te stesso, affinchè tu possa guardare con occhi nuovi – il tuo sguardo autentico – ogni momento della tua Vita, e che questo sguardo ti aiuti a fare Scelte sempre più consapevoli (“piantare dei nuovi Semi”), frutto del Sentire e di una Guida interiore che conosce la Via, al di là delle tante apparenze.

PS: per approfondire, il testo citato di Rudolf Steiner è “Il Corso dell’Anno come Respiro della Terra”, ed. Antroposofica

Energetica del mese di Settembre, Piante e Significati – Ficus carica e Vitis vinifera

Siamo alla fine di agosto, e alcuni segnali nella Natura ci indicano un avvio verso la stagione dell’autunno, mentre siamo in tarda estate. Questo è un momento nel quale la pienezza del calore che le piante hanno assorbito viene restituita attraverso sostanze ricche e a volte “opulente”. Tutto il calore, la luce, l’energia sono commiste alla Terra che restituisce prodotti ricchi e nutrienti. Olfattivamente ci orientiamo verso odori inusuali, più di frutta che di fiori, odori che spesso non riusciamo a tradurre in profumi per la loro difficile estrazione.

Il 21 settembre arriva l’Equinozio d’Autunno, il 29 settembre è San Michele, una festività che Rudolf Steiner riteneva importante.

Questa sorta di “terra di mezzo”, laddove il grande caldo ora viene donato attraverso piante e frutta ricche, può spingerci ad apprezzare maggiormente gli odori naturali, soprattutto quelli zuccherini (grappoli d’uva…fichi…). Una pianta che amo molto anche è il Fico, che col gesto delle sue foglie parla di espansione e dona un senso di protezione (prova a metterti sotto un albero di Fico e dimmi come ti senti)…Guardando il mondo da sotto l’albero, le grandi foglie impediscono al sole di entrare facilmente, e sembra davvero un luogo di riposo, dove all’ombra benefica si associano i frutti dolci e piacevoli.

Settembre Erboristeria e Aromaterapia

 L’altra pianta che in questo periodo viene a piena maturazione è la Vite. La storia della Vite più o meno inizia con la storia dell’Uomo, ci sono ritrovamenti sia della pianta che della sua trasformazione nell’Antichità, e il vino è da sempre un cibo (perchè in realtà è un cibo) che accompagna l’Uomo.

La Vite ha una segnatura ben diversa dal nostro amico Ficus carica; Vitis vinifera è una pianta sinuosa, piena di movimento, aggrappante, e nei suoi grappoli sovrabbondante di gusto fino a diventare uva passita. Le proprietà delle radici, dei tralicci, delle foglie sono noti sin dall’Antichità, e per esempio Mattioli ne parla diffusamente, riferendo anche dell’uso suggerito da Galeno.

Vitis vinifera proprietà in fitoterapia Chris Gin via Compfight

In fitoterapia si usano le foglie, che hanno proprietà astringenti e toniche, infatti le troviamo in tanti rimedi erboristici per le gambe. Piacevole l’idea suggerita da Jean Valnet, di farne una infusione (2 manciate per litro d’acqua) e aggiungere questa preparazione all’acqua del pediluvio (restare con i piedi immersi per una decina massimo di minuti).

Come sempre la Natura ci stupisce, donandoci attraverso parti diverse della pianta, qualità diverse. Vi è quasi una complementarietà tra la rotondità, pienezza, e dolcezza del frutto rispetto alle qualità tonico astringenti delle foglie. In qualche modo forse la pianta esprime così il suo equilibrio, donando pienezza, espansione, gaudio col frutto e attraverso la foglia una maggiore sobrietà e quasi un “antidoto” all’altra parte di sè. Personalmente in questo vedo veramente un gioco degli opposti, perfettamente sinergici; troviamo nella stessa pianta due principi che a seconda delle nostre esigenze possiamo utilizzare a nostro beneficio.

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