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il calore del timo

[English version of the article – The warmth of Thyme]

Il timo (Thymus vulgaris) ama i territori aridi e soleggiati, ed è una pianta fortemente aromatica. Nella tradizione è stata utilizzata a scopi rituali, curativi e culinari.

L’ essenza sprigiona forza e respiro e può essere utilizzato in tutti i casi nei quali ci sia bisogno di energia e di recupero.

La sua fragranza pungente, aromatica, respiratoria e spesso fenolica corrobora sia mentalmente che fisicamente.

E’ un olio essenziale per le persone che hanno bisogno di recuperare in tutti i sensi, sia sul piano fisico che a livello emotivo. Nella tradizione ippocratica è considerato Caldo e Secco; la pianta utilizzata come spezia da condimento può essere utilizzata soprattutto nella stagione fredda per recuperare “calore interno“. In Ayurveda vengono riconosciute al timo proprietà anti-Kapha, quindi calde e compensatrici dell’umidità e della stagnazione. Allo stesso tempo persone con struttura Pitta dovranno porre attenzione al suo uso che può risultare troppo forte.

In aromaterapia esistono diversi oli essenziali di timo, e uno dei più utilizzati è Thymus vulgaris ct. linalolo. Diffuso nell’ambiente, o poche gocce per un pediluvio (un paio di gocce in un cucchiaio di sale grosso) possono essere di supporto in tutti i casi di profonda stanchezza interiore e fisica; ha qualità balsamiche, antibatteriche e antivirali, ed è adatto d’inverno alle persone che soffrono il periodo freddo e hanno bisogno di energia “calda e pulsante”. Nel caso si utilizzi un olio essenziale di timo del quale non si conosce il chemotipo, secondo me è meglio farne un uso attento, in quanto l’olio essenziale può risultare aggressivo per la pelle e le mucose. Allo stesso tempo il suo aroma per certi versi “selvatico” è da non perdersi, e utilizzare la spezia in cucina è uno dei modi di inserirlo nel nostro mondo olfattivo quotidiano.