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Educazione olfattiva e applicazione della Theory U per lo sviluppo della consapevolezza

L’olfatto è il senso più antico che abbiamo ed è in diretta connessione col sistema limbico. Questo significa che gli odori sono in grado di raggiungere i centri profondi della nostra memoria, delle emozioni, e della regolazione di alcune funzioni fondamentali per l’organismo, quali quelle ormonali.

Certamente i profumi e gli aromi sono un linguaggio che possiamo paragonare a quello dei colori e di altre forme espressive come la musica; abbiamo la capacità innata di “pensare per profumi” e di trovare in essi una possibilità di espressione.

Utilizzando gli aromi, abbiamo in mano dei “colori” con i quali possiamo evocare stati interiori, memorie, e i nostri bisogni attuali. Durante i workshop di profumeria botanica nei quali utilizziamo la Theory U di Otto Scharmer per la facilitazione del processo di creazione, le persone attraversano il percorso in modo sensibile e sensoriale.

Vediamo come si possa attraversare un percorso di consapevolezza sensoriale attraverso la Theory U:

1- co-iniziare: ogni partecipante esprime il suo momento presente, i suoi desideri, la sua intenzione per il workshop; si crea uno spazio nel quale si possa “guardare con occhi nuovi”, cioè privi di giudizio su se stessi e gli altri;

2- co-sentire: l’esplorazione di un certo numero di essenze permette una esplorazione del “campo” sensoriale, con aromi provenienti dal territorio italiano e da tutto il mondo. Da questo punto di vista l’aromaterapia e la profumeria permettono sia un radicamento rispetto al proprio territorio, selezionando materie prime conosciute sia un ampliamento della conoscenza percettiva sentendo aromi di luoghi lontani, che possono essere stati raccolti in diverse parti del mondo.

In questo l’orizzonte sensoriale si amplia e con esso le possibilità di espressione; nasce una nuova consapevolezza dei contesti sensoriali di luoghi spesso conosciuti solo attraverso le immagini e i racconti. L’ampliamento delle possibilità espressive corrisponde sempre ad un ampliamento della consapevolezza di sè – se mi scopro in risonanza con un fiore tropicale di cui neppure sapevo l’esistenza, rifletterò su che cosa mi ispira di quel profumo mai sentito, mi scoprirò con una qualità che prima non conoscevo (trovo cioè uno “specchio” del quale non sapevo neppure l’esistenza), magari inizierò a interessarmi al suo luogo di provenienza, alle persone di quei luoghi, la loro cultura, per capire meglio il profumo che ho appena conosciuto.

Workshop di Profumeria botanica ad Aurisina Trieste
Workshop di Profumeria botanica a Milano

3- presenza (presencing): il processo di olfazione avviene in silenzio, e dandosi il tempo-spazio di poter raccogliere tutte le “informazioni olfattive” necessarie. Non solo, si annusano le essenze e si “ascoltano” vivendo una meditazione in azione, cioè seguendo l’intuito e lasciandosi orientare dai sensi e restando ancorati alla percezione di sè che ne emerge.

4- cristallizzare (crystallizing): da questa esplorazione sensoriale e coscienziale, nascono in modo spontaneo delle associazioni olfattive, degli abbinamenti che “parlano” alla persona e le piacciono. In questo modo si attua in modo naturale un inizio di prototipazione, che non ha regole fisse, ma viene lasciata alla sensibilità della persona.

5- prototipare (prototyping): la persona “crea il suo profumo”, crea cioè la propria sinergia personale, valutandola di persona e chiedendo eventualmente un confronto; alla fine del suo processo personale di creazione, ogni persona offre all’ascolto olfattivo del gruppo il suo lavoro, ricevendone un mirroring in forma di colori, ispirazioni , immagini, disegni. Spesso è incredibile come il mirroring sia “perfetto”, restituendo alla persona sensazioni e immagini che lei stessa aveva usato e percepito durante la creazione del profumo. La persona cioè crea in modo olfattivo una fotografia di sè, dipinge un quadro che parla di sè e che le permette di sentirsi a suo agio.

L’intelligenza olfattiva” è una forma di consapevolezza creativa accessibile a tutti. E’ una forma di arte-terapia che può facilitare l’autocoscienza, la creatività, dando “voce” alle necessità espressive di sè presenti nell’essere umano. Il “prodotto” di tale creatività viene successivamente utilizzato nel quotidiano, e come tale è un prodotto transitorio, non pensato per durare per sempre, quanto piuttosto per facilitare il momento presente.

Avendo creato una formula, la persona potrà anche successivamente ricreare il profumo – la parte sensoriale in questo è transiente, mentre la formula resta “per sempre” (la formula è l’architettura formale che può essere interpretata perchè chiaramente la scelta delle essenze ha un senso anche psicoaromatico).

Per info sulla Theory U: www.presencing.org

Olfatto come via per una educazione all’ascolto

Mentre scrivo questo articolo sto annusando l’essenza di Balsamo del Perù, che in questo momento mi parla di calore, conciliazione, di casa e di famiglia. Il suo profumo che ricorda il rhum, con note vellutate e che sanno di carezze morbide e lente, mi restituisce una profonda sensazione di benessere. Il mio corpo si rilassa, il respiro si amplia e prende un ritmo quieto e sereno. Questo benessere parla di fiducia, e emergono interiormente immagini e sensazioni.

Lo spazio creato da questa olfazione è spazio per me, per la mia consapevolezza. E’ uno spazio che appena recuperato, mi fa sentire il mio bisogno di riposo e allo stesso tempo mi predispone all’incontro con l’altro. Sperimento ancora una volta che quando siamo riposati e ci sentiamo bene, anche facendo gesti “minimi”, si apre lo spazio dell’incontro all’altro.

La pratica dell’ascolto olfattivo può darci tutto questo. In mezzo al caos, alla quotidianità, al far fronte a impegni e situazioni, regalarsi degli spazi di ascolto sensoriale può essere una pratica di meditazione, e anche più semplicemente, una pratica di rilassamento e di contatto con se stessi.

Parte della nostra stanchezza e difficoltà nelle varie situazioni di vita proviene anche dal fatto che non ci diamo il tempo-spazio di ascoltare le risposte profonde che emergono dal nostro corpo. E allora concediamoci questo spazio, anche perchè spesso il corpo poi ci “pensa lui”.

olfatto educazione ascolto aromaterapia meditazione

Se amiamo profumi e aromi, concediamoci per esempio qualche minuto al giorno facendo un semplice esercizio di olfazione. Scegliamo un olio essenziale. Annusiamolo e diamoci il tempo, a occhi chiusi, di sentire che effetto ha nel nostro corpo. Annusandolo, che parte del nostro corpo si attiva? Ci fa respirare meglio? Ci rende più rilassati, o tonici? Diamoci questo tempo di benessere. Recuperiamo questo enorme potenziale che ha l’olfatto, che è un ponte diretto verso le emozioni l’umore, il corpo, la memoria. Recuperiamo uno spazio-tempo sensoriale per allenare la nostra consapevolezza (passando dal corpo).

Oggi porto con me questa olfazione di Balsamo del Perù…sono curiosa di sentire come influenzerà la mia giornata. Il primo effetto già lo sento. Mentre scrivo questo pagina, sul mio volto è nato un sorriso.

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[Il Balsamo del Perù (Myroxylon balsamum var. pereirae), balsamo che si estrae in Centro e Sud America, ha proprietà antibatteriche, anticatarrali, cicatrizzanti. Per eventuale applicazione cutanea va portata attenzione, può avere effetti allergizzanti – sensibilizzanti].