Category Archives: Aromaterapia Emozionale

Aromaterapia, Fragilità e Resilienza: la Picea mariana

Trattando il tema della Fragilità e della Resilienza, è interessante riflettere sull’etimologia delle due parole:

fragilità parla di qualcosa che si spezza, che si rompe – molte cose, interne ed esterne, che si possono rompere;

la resilienza trova la sua etimologia nel “rimbalzare”; interessante è vedere la relazione tra ciò che si rompe e ciò che rimbalza e fa rimbalzare. Notiamo che la fragilità a questo punto sembra un qualcosa che lascia entrare e si spezza; mentre ciò che è resiliente è ciò che rimbalza e fa rimbalzare (non si fa “devastare” da ciò che arriva).

La resilienza nasce per descrivere dei fenomeni fisici, di assorbimento di energia e restituzione (la racchetta da tennis non si rompe al contatto con l’impatto della palla perchè la rete assorbe l’energia dell’impatto e lo restituisce).

Resilienza in questo senso non è Resistenza; nella resilienza c’è elasticità.

Qualsiasi sia l’impatto, anche piccolo, si tratta non di diventare rigidi, quanto di assorbire lo stimolo e utilizzare questa energia per qualcosa di costruttivo – positivo.

Nella vita di ogni persona ci sono delle disarmonie e difficoltà che è possibile, attraverso un processo alchemico interiore, trasformare in una forma diversa di energia – che vada a supportare la vita e lo sviluppo della vita. La parola chiave è trasformazione – a volte è più facile a dirsi che a farsi, ma è senz’altro possibile, a volte da soli, a volte con l’aiuto di un terapista o di una guida.

Photo: Daniel Case
Photo: Daniel Case

La forza e la bellezza degli oli essenziali trova in questo processo un punto di interazione possibile: le essenze, con la loro bellezza olfattiva, la loro composizione chimica, la loro qualità vibrazionale possono essere un supporto in un processo di resilienza sia percorso da soli che percorso attraverso una relazione d’aiuto.

Un esempio di un olio essenziale che possiamo pensare come adatto a un processo di resilienza è la Picea mariana (Abete nero).

L’ Abete nero è un albero della famiglia delle Pinaceae che può raggiungere i 15 metri di altezza. Si trova facilmente in Canada, in ambienti artici, in Alaska ecc.

Il suo olio essenziale ha un profilo olfattivo complesso, che rispecchia le sue tante qualità: colpisce l’aspetto resinoso balsamico, con una tendenza alle sfumature che mi piace definire “zuccherine”; una parte più pungente, densa e penetrante si accompagna a una sensazione di apertura e relax. Questa presenza di elementi stimolanti e rilassanti (confermata dalla composizione chimica dell’olio essenziale, che affianca monoterpeni e alcoli agli esteri) ci permette di intravedere la sua potenza: sicuramente una essenza di stimolo e supporto, che ha in sè una gentilezza che può costituire proprio quella forza resiliente che stiamo cercando.

Abbiamo quindi in mano un olio essenziale che si rivela energizzante e che conserva allo stesso tempo una “vulnerabilità”, una freschezza che risulta utile quando non stiamo cercando solo uno stimolante, ma abbiamo bisogno di una sostanza in maggiore equilibrio. Alcuni ricercatori definiscono la Picea mariana un adattogeno, evidenziando questa qualità di supporto al sistema mente-corpo quando si tratta di doversi confrontare col mondo esterno.

L’uso dell’olio essenziale può essere per esempio in pediluvi e bagni, un paio di gocce in un cucchiaio di sale grosso versato nell’acqua, e anche in diffusione ambientale, quando ci si sente stanchi e appesantiti, quando la forza interiore magari tende a indebolirsi a causa delle tante cose da affrontare e da gestire.

Essenze di questo tipo, anche se non presentano particolari controindicazioni, sono sempre da valutare con attenzione in caso di gravidanza e persone sensibili (bambini, anziani, ecc.).

La Pelle come Messaggero in Aromaterapia Cosmetica Olistica

Essere se stessi come via di armonizzazione e ritorno ad un concetto di Benessere nuovo e antico allo stesso tempo. Il Benessere in un’ottica olistica può aversi soltanto nel momento in cui siamo allineati interiormente a noi stessi, sentiamo gli impulsi profondi della nostra anima e decidiamo di darle fiducia più che ad ogni altra “voce”.

Quanto conta nella nostra vita la “voce interiore”?

Come molti filosofi e antichi medici sapevano, un progetto che riguarda l’armonia deve tener conto non solo del sintomo fisico, quanto dell’insieme della situazione presente. Come possiamo portare rimedio leggendo sintomi e eventi da un punto di vista olistico ed energetico?

Un esempio è la Pelle. Superficie sensibile e intimamente legata a sistema nervoso ed emozioni, spesso diventa “schermo” sul quale proiettiamo stati interiori dei quali siamo più o meno coscienti.

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 [photo Elena Cobez – modella Sara Nicole Rossetto]

Questo film, questa narrazione che è la nostra Pelle, può essere ascoltata per ritrovare un messaggio che altrimenti sarebbe perso e resterebbe inascoltato. La Pelle come Messaggero, la Pelle come Narratore.

La Narrazione della Pelle peraltro non è a voce unica: essa spiega e dispiega la nostra interiorità, e quindi a parte i rimedi e protocolli, sappiamo che il messaggio conterrà una “unicità” che è tipica di come siamo fatti come individui. Pelle come Messaggio e come Mistero, che si dischiude se siamo pronti ad ascoltarlo davvero.

In questa ottica l’uso degli oli essenziali, dei fiori di Bach e di altri rimedi naturali e energetici può sostenere Pelle e Anima a ritrovare la propria armonia e la propria strada. Se tutto ciò che si manifesta sulla nostra superficie è un messaggio, possiamo decidere finalmente di ascoltarlo?