Category Archives: Cambiamento climatico

La via della speranza al femminile

In questi giorni trascorsi a Sappada, partecipando ai lavori della Fondazione Giant Trees, ho cercato di mettermi in ascolto della foresta, e dei suoi ambienti circostanti, tra i quali c’è il laghetto Ziegelhutte. Dalle acque del laghetto ogni giorno mi arrivava una sensazione di pace, come se questo bacino d’acqua contenesse in sé uno specchio di contemplazione. Mi sono chiesta quale fosse il valore del mio contemplare, se questa azione/non azione avesse senso. La risposta forte, interiore, è stata sì. Quell’acqua ogni giorno mi ha dato la forza di reggere emotivamente il disastro ambientale che avevo intorno, quell’acqua puliva il mio cuore ogni mattina, e talvolta ci tornavo a vedere le trote muoversi fluide, i colorati fiori a rasserenare famiglie, persone di ogni età che cercano ristoro in questo piccolo luogo incantato.


Questo specchio di contemplazione mi ha restituito l’immagine di quello che è stato il mio secondo padre, un analista filosofo junghiano la cui anima profuma e profumava di abete bianco.
E ora ci sono io, con questo cuore sensibile e mani che vogliono e possono dare, a guardare la nostra Terra cercare un nuovo equilibrio climatico, nel quale l’essere umano rischia – e lo sta già facendo – di vivere le sciagurate conseguenze della sua incoscienza.
Non posso che appoggiare i piedi a terra, e camminare insieme alle persone che sentono lo stesso in una direzione di vita e di speranza.


[Grazie alla Fondazione Giant Trees di Andrea Maroè e al collega Enrico Maria Milič www.morbin.it]

La caduta del tempio di Artemide – Sappada e la tempesta vaia

“…ma quando vidi
la dimora sacra d’Artemide che si eleva fino alle nubi
tutto il resto ricadde nell’ombra e dissi:
«Vedi, tranne l’Olimpo,
il Sole non ha ancora mai contemplato nulla di simile”

Oggi ho avuto la possibilità di camminare in mezzo alle rovine di quello che ad ogni passo mi ricorda un tempio, con decine, centinaia, migliaia di tronchi a terra, come fosse passata la furia di una divinità irata. Questa divinità non è altro che la furia delle acque e dei venti, una furia che madre terra scatena su se stessa rispondendo a un cambiamento climatico del quale gli esseri umani sono gli unici responsabili.
Camminando in questo tempio raso al suolo dall’ingordigia umana che desidera produrre e consumare più di quanto essa stessa possa sostenere, in un banchetto dionisiaco del quale vediamo il folle risultato, ho sentito tutta la forza di vita che essa contiene ancora, e che rende disponibile a chi desidera avvicinarsi. Ho toccato un abete rosso alto più di trenta metri, e ho sentito la sua energia collegare il cielo e la terra, testimone attivo e silente.


Mi è parso di camminare nel tempio di Artemide di Efeso, distrutto dall’incoscienza umana…e allo stesso tempo, ho percepito che la consapevolezza e la volontà di essere insieme qualcosa di nuovo e diverso possa darci un orizzonte concreto, un nuovo modo di essere al mondo, mettendo in primo piano il valore della vita rispetto a quello del consumo.
[Un grazie a Andrea Maroè, e alla Fondazione Giant Trees. Condivido questo percorso di reportage con Enrico Maria Milič www.morbin.it]