Category Archives: Narrazione sensoriale

nel regno di narciso – il mito e il profumo

“Nel regno di Narciso” è il lavoro più recente del prof. Giuseppe Squillace, che da anni si occupa della storia della profumeria antica. Raccogliendo informazioni e dati interessanti negli anni, tra le quali l’esistenza di un profumo al Narciso del quale parla soltanto Plinio Il Vecchio. il prof. Squillace ha confezionato una proposta editoriale che è stata accolta dalla casa editrice Carocci.

Il libro è pieno di curiosità ed è interdisciplinare; è diviso in quattro parti con una appendice documentaria e fotografica. Una vera passeggiata in diverse discipline che traccia un itinerario nel mito che va dalle Metamorfosi di Ovidio al Dorian Gray di Oscar Wilde

Il tema simbolico di Narciso è la chiusura in sè che determina sia la disperazione di chi si innamora di lui (donna o uomo) sia il suo destino infelice: chiudendosi in sè, si spegne, vittima di una illusione che lo fa innamorare di se stesso.

Dopo la morte, nel mito Narciso diventa un fiore, che provoca stordimento. Il bulbo del Narciso è tossico mentre il fiore si mostra delicato e innocente, ed è uno dei primi fiori che esce dopo l’inverno.

I Greci conoscevano il Narciso come pianta – viene citato dagli Inni omerici, in particolare in quello a Demetra e scuola Ippocratica ne conosceva le proprietà. Il mito antico nasce successivamente, in epoca ellenistica e prosegue con Conone e Ovidio che lo narrano nella forma più completa.

La radice di Narciso significa “fare addormentare”, “togliere la lucidità”. Ricordiamo che Persefone viene rapita mentre raccoglie Narcisi.

Il concetto di Narcisismo in psicologia nasce nell’800, e poi viene ripreso da Freud e altri autori. Normalmente definiamo “narcisista” una persona che si prende particolarmente cura di se stesso e che fa della sua persona il principale fulcro di interesse – in realtà vi è un altro modo di intendere questo modo di porsi, che ha radice nel mito: narcisista è sì chi si prende cura della propria immagine, ma lo fa basandosi su una “perdita del sè”, una chiusura in sè che risulta essere una esagerazione e un atteggiamento controproducente, perchè “non vede altro che se stesso”.

Molti sono i profumi che hanno tratto ispirazione dal profumo di Narciso: Narcisse Noir di Caron per esempio ne è una versione storica. In profumeria viene utilizzata anche l’essenza di Narciso, propriamente una assoluta, estratta dai fiori, che è una materia rara e dai costi elevati.

Il fiore di Narciso ci invita a trovare quell’equilibrio tra cura di noi stessi e relazione con gli altri, ricordandoci che in una estrema chiusura in se stessi segue sempre l’inaridimento. Questo fiore sembra ricordarci che la vita è un continuo scambio e interscambio generativo, che ne costituisce il flusso vitale e del quale siamo tutti partecipi.

Profumo di mare e di terra

In questi giorni ho avuto la possibilità di fare lunghe passeggiate in riva al mare, ascoltando il mio respiro, lasciando spazio a suoni, profumi e sensazioni che avevo bisogno di recuperare da tempo. Una delle sensazioni più belle è per me sentire la sabbia sotto i piedi, anche la sabbia bagnata sulla battigia, dove mi sono trovata a camminare e a riflettere e ricordare.

La prima cosa che ho ricordato è stato un sogno che facevo da piccola, sognavo di andare su una altalena e ad un certo punto volavo verso il mare. Un sogno fatto due o tre volte, identico, e rimasto impresso come l’avessi sognato ieri. La sensazione di andare verso il mare era intensa, non semplice, però andavo.

Lido degli Estensi, photo Alessandro Camoni

Siamo al Lido degli Estensi, in provincia di Ferrara, un luogo per me magico nel quale la propria sensibilità e interiorità sembra trovare spazio e corrispondenza. Un luogo nel quale i sensi possono “aprirsi” al mondo e la coscienza grazie a questo acquista maggiore consapevolezza. Così ho sentito quanto occuparsi di profumi e aromi sia occuparsi della Terra. Spesso visti come esseri “volatili”, noi che viviamo aromaterapia e profumeria “da dentro” sappiamo di essere profondamente ancorati alla terra, senza la quale nulla di olfattivo esisterebbe. La terra ci permette di elevare i nostri sentimenti e i nostri pensieri grazie ai profumi sprigionati dall’alchimia del vivente. La Terra, laboratorio permanente di vita, ci dona la possibilità di slanciare la nostra interiorità verso qualcosa di più ampio, grazie all’olfatto e gli aromi. Il profumo si appoggia, come fosse un colibrì, sul dorso dell’aquila del respiro. Questo flusso costante permette l’ingresso di sensazioni olfattive, che sono emozioni, sono ricordi, ma sono anche guarigione nel presente e verso il futuro. Noi non annusiamo, gustiamo, ascoltiamo suoni solo per ricordare. Noi viviamo i sensi per essere più noi stessi, qui e ora. Facendo questo, nuovi spazi interiori si aprono, e questo significa nuove scelte, nuove consapevolezze, nuove direzioni; o il rafforzamento della direzione in cui già siamo. Insomma, significa azioni concrete nella vita.

Dedicarsi all’esperienza della sensorialità è dare spazio a un processo di autoguarigione, laddove l’ancestralita’ dei nostri sensi e la consapevolezza che ne deriva ci conduce, passo a passo, verso noi stessi e verso il nostro ruolo nel mondo.