Category Archives: Aromaterapia in Cucina

il calore del timo

[English version of the article – The warmth of Thyme]

Il timo (Thymus vulgaris) ama i territori aridi e soleggiati, ed è una pianta fortemente aromatica. Nella tradizione è stata utilizzata a scopi rituali, curativi e culinari.

L’ essenza sprigiona forza e respiro e può essere utilizzato in tutti i casi nei quali ci sia bisogno di energia e di recupero.

La sua fragranza pungente, aromatica, respiratoria e spesso fenolica corrobora sia mentalmente che fisicamente.

E’ un olio essenziale per le persone che hanno bisogno di recuperare in tutti i sensi, sia sul piano fisico che a livello emotivo. Nella tradizione ippocratica è considerato Caldo e Secco; la pianta utilizzata come spezia da condimento può essere utilizzata soprattutto nella stagione fredda per recuperare “calore interno“. In Ayurveda vengono riconosciute al timo proprietà anti-Kapha, quindi calde e compensatrici dell’umidità e della stagnazione. Allo stesso tempo persone con struttura Pitta dovranno porre attenzione al suo uso che può risultare troppo forte.

In aromaterapia esistono diversi oli essenziali di timo, e uno dei più utilizzati è Thymus vulgaris ct. linalolo. Diffuso nell’ambiente, o poche gocce per un pediluvio (un paio di gocce in un cucchiaio di sale grosso) possono essere di supporto in tutti i casi di profonda stanchezza interiore e fisica; ha qualità balsamiche, antibatteriche e antivirali, ed è adatto d’inverno alle persone che soffrono il periodo freddo e hanno bisogno di energia “calda e pulsante”. Nel caso si utilizzi un olio essenziale di timo del quale non si conosce il chemotipo, secondo me è meglio farne un uso attento, in quanto l’olio essenziale può risultare aggressivo per la pelle e le mucose. Allo stesso tempo il suo aroma per certi versi “selvatico” è da non perdersi, e utilizzare la spezia in cucina è uno dei modi di inserirlo nel nostro mondo olfattivo quotidiano.

profumo di finocchietto selvatico

finocchietto selvatico
photo Elena Cobez

[English version – Scent of wild fennel]

Il finocchietto selvatico è una pianta aromatica che fa splendere i suoi fiori in tarda estate; può raggiungere i due metri di altezza, e cresce selvatico anche in luoghi incolti.

Conosciuto da sempre per le sue proprietà digestive e aperitive, ci sono per esempio testimonianze del suo uso anche nei capitolari carolingi, che prescrivevano la sua coltivazione come obbligatoria.

Se ne usano fiori e frutti (semi) come condimento. Seguendo la teoria antica degli umori, il suo colore giallo ricorda il circuito della bile (temperamento collerico), e la pianta ha qualità calde e secche. Attualmente al finocchietto selvatico sono riconosciute proprietà digestive, aperitive, carminative e balsamiche.

L’olio essenziale va utilizzato con cautela perchè contiene trans-anetolo e furanocumarine (fotosensibilizzanti). Ha qualità antispasmodiche e carminative, ma è da usare preferibilmente per via esterna (una goccia su un poco di olio o crema) e non da bambini e donne in gravidanza.

Una o due gocce diffuse nell’ambiente possono aiutare il respiro e la digestione, e dare una sensazione di benefico calore. Il profumo pungente e penetrante può anche stimolare l’appetito, e in sinergia con altre essenze può rendere l’ambiente stimolante e piacevole. In generale le sue caratteristiche di calore e secchezza sono utili a tutte le persone che hanno bisogno di stimoli, di motivazione, di una spinta quando ci si sente stanchi anche se stanchi non si è. Un ottimo olio essenziale autunnale, da utilizzare con parsimonia e buon senso. Anche i fiori e semi, raccolti o acquistati, sono alleati di benessere da utilizzare in cucina.