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Idrolati e applicazione del pensiero di Masaru Emoto all’Aromaterapia

[English version of the article – Hydrosols and application of the teaching of Masaru Emoto to aromatherapy]

Il lavoro di Masaru Emoto ci può far comprendere meglio il valore dell’uso degli idrolati in Aromaterapia. L’acqua è una parte fondamentale della costituzione dell’essere umano, e anche della Terra.

Vediamo quali sono le qualità sottili dell’acqua, e le sue funzioni per noi esseri umani a livello vibrazionale; questo si riflette poi anche nell’uso degli idrolati, che sono ad oggi piuttosto misconosciuti.

L’acqua è una “portatrice” di informazioni, ed essa le porta nel nostro corpo e nel mondo. Le fotografie ormai famose scattate da Emoto dei cristalli d’acqua ha permesso a tutti di vedere cosa succede a livello sottile quando una sostanza viene utilizzata e pensata con amore o con disprezzo.

L’acqua risulta sensibile ai suoni, alla musica, alle parole, alle intenzioni; alle espressioni della nostra coscienza.  Per il nostro corpo l’acqua è un elemento fondamentale, e attraverso di essa ci purifichiamo e eliminiamo molte tossine. La funzione di purificazione e di eliminazione è fondamentale anche perchè ci permette di eliminare continuamente ciò che non ci serve più, rinnovandoci continuamente.

Questo effetto di idratazione e rinnovamento può essere ottenuto anche usando gli idrolati e aggiungendo talvolta gli idrolati all’acqua che beviamo, scegliendo quali usare.

idrolati acque aromatiche

Ad esempio:

l’idrolato di Rosa damascena può essere usato versandone un cucchiaino nel caffè per aromatizzarlo; o quando abbiamo bisogno di un nutrimento del cuore, possiamo versare un cucchiaino di idrolato di rosa in un bichiere d’acqua, e beneficiare del sua capacità di “rincuorare” e dare coraggio.

l’idrolato di Camomilla romana, che è utile come rilassante e nei periodi nei quali ci sentiamo irrequieti – un cucchiaino di idrolato in un bicchiere d’acqua, una volta al giorno può esserci di aiuto.

l‘idrolato di Menta piperita può essere aggiunto all’acqua d’estate, per sentire una sensazione di freschezza e quando abbiamo bisogno di ritrovare chiarezza. Può essere anche usato come digestivo (sempre un cucchiaino di idrolato in un bicchiere d’acqua).

l’idrolato di Basilico (Ocimum basilicum ct linalolo) può essere usato nei momenti di mancanza di chiarezza e incapacità a digerire le emozioni, sempre un cucchiaino di idrolato in un bicchiere d’acqua.

Se risuoniamo con gli insegnamenti di Emoto, avremo particolare cura dei pensieri e delle intenzioni durante la preparazione della nostra bevanda; ed esprimere una intenzione di benessere potrà dare una “impronta vibrazionale” al nostro preparato.

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Un altro uso degli idrolati e metterli nelle ricette per la creazione di profumi personali e d’ambiente.

acque profumate e profumi botanici

I profumi hanno sempre una parte acquosa, in diverse percentuali. Tale parte può essere un idrolato, per accentuare alcune sfumature olfattive e vibrazionali (vedi per esempio l’idrolato di rosa). In questo modo la sinergia olfattiva creata sarà data sia dagli oli essenziali che dalla sfumatura sottile dell’idrolato utilizzato. A me piace sperimentare in questo senso, e in particolare l’idrolato di rosa finora mi ha dato delle belle soddisfazioni 🙂

Così anche nelle creme, dove la fase acquosa è importante, uso gli idrolati per dare un “di più” alle creme che faccio. L’idrolato di rosa, ma anche per esempio l’idrolato di mirto danno alle creme per il viso un tocco in più, e si sente tutta la vitalità, la forza, il beneficio sottile delle piante dalle quali provengono.

Se ami poi cucinare, si aprono una serie infinita di possibilità d’uso degli idrolati, che in particolare in pasticceria possono aiutarti a creare dolci sfiziosi 🙂 e la consapevolezza che pensieri e parole cambiano la qualità delle sostanze che usiamo, può renderci più coscienti di cosa creiamo, e di quanto possiamo incidere su ciò che ci circonda.

rimettersi in moto

[English version of the article – Time to get back to motion]

Uno degli aspetti di cui abbiamo risentito maggiormente in questi due mesi è stata la limitazione dei movimenti, che ci ha costretti a uno stile di vita sedentario. Questo ha avuto tutti gli effetti tipici della mancanza di attività fisica, dall’aumento di peso al rallentamento linfatico, ai disturbi circolatori, alle alterazioni dell’umore.

Io stessa, come anche altre persone che mi hanno riferito, ho visto le gambe e i piedi gonfiarsi durante le prime settimane di quarantena forzata. Questo è un tipico sintomo da rallentamento della circolazione linfatica e venosa. Inoltre il mio umore era irritabile, e come me molte persone hanno sofferto di inquietudine e di stati d’ansia, dettati anche dalla situazione contingente. In molti poi sono aumentati di peso, e altri hanno avuto problemi di pancia gonfia e fermentazione intestinale.

Tutti questi che ho citato sono sintomi di quella che in Medicina Tradizionale Cinese viene definita stasi di Qi, cioè un blocco del fluire dell’energia nel corpo. E’ come se la pausa forzata della quarantena fosse stata interiorizzata, e i nostri vari apparati ne avessero risentito.

Ora che il lockdown è terminato, come possiamo rimettere in moto il nostro corpo? Ecco qualche consiglio.

  • Prima di tutto, muoviamo i nostri corpi. E’ stato dimostrato che 30 minuti di attività aerobica leggera (come la camminata veloce) per almeno 3 volte alla settimana sono sufficienti per una buona salute cardiovascolare, oltre che per migliorare l’umore.
frutti rossi rimettersi in moto
  • Secondo, curiamo l’alimentazione. I flavonoidi, composti fenolici prodotti dal metabolismo secondario delle piante, hanno un effetto estremamente benefico sulla circolazione venosa, essendo protettivi del microcircolo, oltre che antiossidanti, antiinfiammatori e riequilibranti della flora batterica intestinale. Si trovano soprattutto nei frutti rossi (fragole, mirtili, lamponi, ribes), ma anche negli altri frutti, nella verdura, nei cereali, nel tè verde.
  • Terzo, non dimentichiamoci di bere. L’acqua è indispensabile, ed è ancora meglio se la beviamo sotto forma di tisana.

Per rimettere in moto le circolazioni linfatica e venosa, l’ideale è bere quotidianamente una tisana a base di betulla, tarassaco e centella. La betulla è il drenante linfatico per eccellenza, inoltre è diuretica e depurativa. Il tarassaco è drenante dei vasi linfatici, detossificante e depurativo, grazie alla sua azione sul fegato. La centella è una pianta che sostiene soprattutto la circolazione venosa e il microcircolo, ma anche quella linfatica, inoltre è antiedemigena e antiinfiammatoria. Per migliorare il sapore amarognolo di queste piante, possiamo aggiungere dei semi di finocchio e/o di anice, e così sgonfieremo anche il ventre, grazie alle loro proprietà digestive.

citrus limon

Per chi non ama le tisane, le stesse piante possono essere assunte sotto forma di gocce o di compresse.

Localmente possiamo fare dei massaggi con oli essenziali dalle proprietà drenanti e flebotoniche, come ad esempio limone, cedro legno, cipresso, patchouli.

Seguendo questi consigli rimetteremo in movimento le nostre circolazioni linfatica e venosa, che vorrà dire avere gambe più leggere, piedi e caviglie meno gonfi, meno ritenzione idrica e in alcuni casi anche qualche chilo in meno.

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Questo articolo è di Elisabetta Torricelli, naturopata e titolare dell’erboristeria “L’Antologia” di via Molino delle Armi 3 a Milano: https://www.facebook.com/erboristerialantologia/

Elisabetta offre consulenze di naturopatia, e spedisce i prodotti erboristici tramite corriere a Milano e su richiesta in altre zone d’Italia.