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Ricette per i capelli: oli vegetali ed essenziali per la bellezza dei tuoi capelli

La cura dei tuoi capelli è importante, perchè i capelli sono spesso dimenticati e lasciati un pò al loro destino 🙂 Gli oli vegetali in questo senso possono essere di grande aiuto per nutrire i capelli secchi e deboli, o per regolare ed equilibrare i capelli grassi.

Una ricetta per tutti i tipi di capelli può essere questa:

80% olio di oliva extravergine biologico

20% olio di jojoba

olio essenziale di lavanda (quante gocce? dipende dalla capigliatura, 3-5 gocce per un impacco direi sono sufficienti)

Con questa bella miscela ungi i capelli e lasciali riposare per un’ora così; se non ti preoccupi troppo di ungere il cuscino, puoi avvolgerti la testa con un asciugamano e lasciare riposare i capelli così unti per tutta la notte, e fare lo shampoo al mattino.

Aromaterapia per i capelli: ricette di oli vegetali e essenzialiCreative Commons License Helga Weber foto

Se hai i capelli grassi, puoi provare questa ricetta:

olio di jojoba

3-5 gocce di olio essenziale di limone

che è una formula molto semplice, ma efficacemente seboregolatrice e sgrassante. Al posto dell’olio essenziale di limone, o come suo aiutante, puoi aggiungere qualche goccia di olio essenziale di eucalipto .

Oppure se hai i capelli secchi, prova questa (e altre ricette che trovi qui):

45% olio di jojoba

5% olio di ricino

50% olio di avocado

3-5 gocce di olio essenziale di ylang ylang

che è una formula di oli che nutrono, idratano, e l’ylang aiuta il capello a rinforzarsi (l’ylang risulta utile anche per i capelli grassi, perchè è un seboregolatore).

Una sinergia particolarmente efficace per dare forza e lucentezza ai capelli è quella tra olio essenziale di ylang ylang e olio essenziale di niaouli.

Ricordiamoci inoltre che l’olio di jojoba per i capelli è un olio eccellente, in quanto per i capelli grassi è un seboregolatore, mentre per i capelli secchi risulta nutriente. I capelli trattati con l’olio di jojoba risultano più lucidi e vitali. Avendo un filtro naturale solare pari a 5, protegge anche pelle e capelli, almeno un pò, dai raggi UV (particolarmente utile d’estate, o in montagna d’inverno, come impacco serale :-))

Se hai i capelli secchi prendi in considerazione anche l’olio di avocado (che io amo tanto!), un olio idratante che non ti deluderà sicuramente!  Ricco di vitamine (A,B,C,D,E,H,K, ecc.) penetra in profondità e protegge bene anche dai raggi solari. Da provare 🙂

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Leggere l’INCI di Cosmetici e Profumi

Oggi parliamo dell’INCI, cioè di quella lista dei contenuti nei prodotti che troviamo in etichetta su cosmetici, detersivi, e quant’altro.

Vediamo la definizione che Wikipedia dà dell’INCI:

L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico. Viene usata in tutti gli stati membri dell’UE, così come in molti altri paesi nel mondo, tra cui ad esempio USA, Russia, Brasile, Canada e Sudafrica.

Dal 1997 è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato riporti sulla confezione l’elenco degli ingredienti in esso contenuti usando la denominazione INCI, scritti in ordine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione.
Al primo posto si indica l’ingrediente contenuto in percentuale più alta, a seguire gli altri, fino a quello contenuto in percentuale più bassa. Al di sotto dell’1% gli ingredienti possono essere indicati in ordine sparso.

La nomencaltura INCI contiene alcuni termini in latino (riferiti ai nomi botanici e a quelli di ingredienti presenti nella farmacopea; ad esempio “prunus amygdalus dulcis oil” sta per “olio di mandorle dolci”) mentre la maggioranza è in inglese; nel caso dei coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Colour Index (es. CI 45430).

INCI, regolamentazione europea

Leggere l’INCI per una persona che non ha studiato chimica non è semplice, ma alcuni esperti ci vengono in aiuto e ci danno le informazioni per capire meglio. Cliccando sull’immagine qui sopra puoi leggere il sito della Comunità Europea dedicato a queste tematiche; mentre da noi in Italia un vero esperto è Fabrizio Zago, che si occupa di impatto ecologico delle componenti di detersivi e cosmetici, e che in diverse conferenze ha sottolineato l’impatto che tutto quello che usiamo come detersivo e come crema da spalmarci addosso ha sull’ambiente.

Una cosa che secondo me va ricordata, è che l’ambiente siamo noi. Spesso si sente dire “studi d’impatto sull’ambiente” e poi l’idea che ci facciamo dell’ambiente è che sia qualcosa di distante da noi…ma l’ambiente siamo noi, siamo immersi in esso; e spesso poi siamo proprio noi che facciamo da filtro alle sostanze che ci mettiamo addosso.

Se quando facciamo la lavatrice, il detersivo finisce nello scarico, quindi nell’acqua, e alla lunga nei fiumi e nei mari (in alcuni casi ci sono dei depuratori, se e quando ci sono), quando utilizziamo una crema, i depuratori siamo noi: è la nostra pelle e il nostro organismo che metabolizza le sostanze contenute.

Alcune sostanze che sono difficilmente biodegradabili ci sono anche nei profumi (cose tipo il musk ketone, il musk ambrette, ecc.); nelle creme i conservanti, gli antiossidanti, i filtri UV, e altri composti messi a volte per dare la sensazione di “pulizia” al prodotto (la crema bianchissima) o per dare una consistenza che sia apprezzata dai consumatori (ma non da mari e fiumi).

Una vera risorsa a questo punto risulta il BIODIZIONARIO, nel quale sono elencate moltissime componenti e inserendo il loro nome, preso dall’INCI dei prodotti che usate, potrete capire facilmente cosa avete in mano.

Personalmente non sono un’allarmista, ma credo che la consapevolezza di ciò che usiamo ci permette di scegliere: altrimenti non sappiamo mai cosa abbiamo in mano…e sulla pelle…! L’Autoproduzione di cosmetici naturali e profumi naturali è un altro modo di scegliere in modo consapevole che cosa utilizzare e perchè.

Molto interessante anche la registrazione video della conferenza tenuta da Zago a VeganOK nel 2012, dove parla estesamente di quanto abbiamo appena detto, spiegando con parole semplici che la scelta di ciò che usiamo è una scelta che si riflette su di noi per primi, e poi sull’ambiente…che siamo sempre noi.

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