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Le maghe delle spezie: dialoghi sull’uso delle spezie in Aromaterapia e Cucina

In questi caldi giorni d’estate, incontro un’amica ed esperta di cucina e spezie, Patrizia Orlando. Ci sediamo con un buon tè che ci accompagna, e parliamo di spezie, che da sempre ispirano l’uomo a tante suggestioni.

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foto di Gavin Bell 

– Patrizia, quali sono le tue spezie preferite?

Caspita, è molto difficile sceglierne alcune…diciamo principalmente tre: zenzero, cannella e cardamomo. In particolare lo zenzero per me è una spezia amata, lo studio e uso da anni. Ho scoperto lo zenzero attraverso alcune ricette tradizionali, e più tardi invece ho scoperto la possibilità di utilizzarlo all’interno di piatti che sono d’uso quotidiano.

Io amo molto anche il cardamomo, che spesso per il suo aroma forte non viene utilizzato. Molte persone hanno quasi paura delle spezie, per la loro forza e energia.

– Trovi che le persone sappiano in generale usare le spezie?

A dire la verità mi sembra che molte non sappiano usarle perchè le trovano troppo forti. In realtà la forza delle spezie non è nella loro capacità di spiccare su tutto, quanto piuttosto di diventare uno “sfondo aromatico” per valorizzare i piatti.

* Mentre Patrizia fa queste riflessioni, penso ai profumi naturali con gli oli essenziali. Credo che il valore degli oli essenziali estratti dalle spezie sia esattamente questo anche in profumeria: non tanto per creare profumi che sappiano solo di cannella o chiodi di garofano, quanto piuttosto per utilizzare queste componenti così particolari per valorizzare altre componenti olfattive.

– Cosa ne pensi invece della cannella?

La cannella è una spezia fantastica, che si abbina bene ai dolci, anche come componente aromatica di creme da accompagnamento. Pochi sanno però chce si può utilizzare anche per piatti di carne e selvaggina…In realtà questa spezia ha avuto fortuna anche perchè ha delle forti proprietà antibatteriche!

* E qui mi vengono in mente quanto le spezie abbiano salvato l’essere umano nella storia…cannella, chiodi di garofano…la curcuma e tante altre, che hanno proprietà terapeutiche utilissime; oggi spesso non ci rendiamo neppure conto di quanto valore abbiano le loro proprietà, e le utilizziamo “solo” per il loro buon odore e gusto…!


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– Vogliamo dare qualche consiglio a chi si avvicina oggi all’uso delle spezie in cucina?

Certamente. Ricordiamoci che non sono difficili da usare, ma che per conoscerle bisogna iniziare utilizzandole a piccole dosi. Le ricette che si trovano in giro hanno sempre dei quantitativi di spezie che non corrispondono poi magari al nostro gusto. Meglio partire con piccole dosi e provare poi man mano ad aumentarle!

Ricordiamoci anche che la definizione generica di “cannella” o “vaniglia” non indica esattamente di che tipo di spezia si tratta: sappiamo che le spezie possono avere diversa provenienza e questo cambia tantissimo della loro resa gustativa e olfattiva.

– Quale pensi sia il segreto per poterle usare con facilità?

Credo bisogna “farle proprie”. Il punto è percepirle, farle proprie; altrimenti non riusciremo mai a usarle esattamente. Non si tratta di seguire delle ricette precostituite, ma di farne esperienza diretta, come ho visto fare ai tuoi allievi durante i corsi di aromaterapia. Noi possiamo avere quante ricette pronte vogliamo, in cucina, in aromaterapia, in profumeria…ma finchè non faremo nostre le essenze che trattiamo, non potremo mai creare. Penso che la cosa fondamentale sia costruire questa relazione tra la persona e la sostanza che intendiamo utilizzare; in questo modo poi potremo anche seguire ricette già pronte, ma avremo un nostro bagaglio di esperienza che ci permetterà di eseguirla correttamente, diciamo “a modo nostro”.

– E’ esattamente quello che mi ha dimostrato l’esperienza in questi anni. Noi possiamo avere mille ricette, e restare sempre persone che non sanno come trattare le sostanze che utilizzano. Per fare veramente aromaterapia, per creare anche un profumo, dobbiamo famigliarizzare con gli oli essenziali, studiarli certamente, ma renderli anche nostri amici. Altrimenti non ci sarà alcun legame tra noi e le essenze, e non riusciremo mai ad abbinarle, anche se ci dicono come fare, anche se ci danno mille combinazioni già pronte!

Sì, anche nella mia esperienza ho visto che dobbiamo soffermarci sulla nostra percezione: a quel punto sapremo correggere anche dosaggi sbagliati, e riusciremo a fare abbinamenti insoliti. Non bisogna avere paura di provare, il percorso di esperienza passa necessariamente “dall’errore”.

– Sì abbiamo spesso paura di sbagliare, e invece “sbagliare” è un elemento fondamentale dell’apprendimento…

Certamente! Per esempio quando ho scoperto la curcuma, ho provato a utilizzarla in tanti modi…la uso anche per dare colore alla pasta, per esempio, mettendola nell’acqua di bollitura…mi sono permessa di provare ad usarla in vari modi, e ora la amo molto e la uso senza difficoltà. Per chi inizia consiglio di inserire le spezie nei piatti che già si preparano normalmente, così da poter gustare le differenze che si creano con l’aggiunta di questi aromi particolari.

– Sì, anche in aromaterapia facciamo spesso così: per capire un olio essenziale non posso sentirne dieci insieme…devo sentirne uno alla volta…!

Sì, per capire una sostanza bisogna dedicarsi ad essa, non pretendere subito di miscelarla a mille cose…!!! A volte anche una sola spezia, ben scelta, può esaltare un piatto e renderlo particolare.

– Quali sono i tuoi progetti relativi alle spezie?

Da settembre ricominciano i corsi di cucina a Trieste, nei quali usiamo tante spezie, che faccio arrivare appositamente e che vendo anche in negozio. Poi ti aspettiamo a ottobre per i corsi di aromaterapia e preparazione di unguenti e profumi naturali! Così potremo vivere le spezie anche da quel punto di vista!

Puoi trovare Patrizia a Trieste, presso il suo negozio TeaTime Trieste, via del Monte 1. Per tutti i corsi di aromaterapia, autoproduzione di unguenti e profumeria naturale invece puoi visitare il mio sito www.massaggiodiluce.org

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Profumeria naturale e interazione energetica degli oli essenziali con i chakra

Spesso parliamo degli oli essenziali da un punto di vista fisico e psicologico. So per esperienza che questi aiutanti naturali hanno efficacia sia per il corpo che per la mente. Un punto di vista tenuto meno in considerazione a volte è quello puramente energetico e vibrazionale, e cioè “come interagiscono i profumi naturali con i chakra? gli oli essenziali possono essere usati per un lavoro energetico?“. La risposta a quest’ultima domanda è sicuramente un grande SI, ma certamente può non essere semplice associare direttamente uno o più oli essenziali ai chakra o ai punti marma, o i punti della medicina cinese.

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foto Marianna Spiritakis

I chakra sono centri di raccolta e smistamento di energia, presenti nel nostro corpo sottile; in genere si parla di sette chakra, anche se ci sono anche i chakra secondari, come quelli delle mani, dei piedi, e per me personalmente tutti i punti marma dell’ayurveda sono di fatto dei piccoli chakra, ma per ora soffermiamoci sui sette principali.

I chakra sono centri fondamentali e vitali, che se ben nutriti distribuiscono energia ai canali sottili (Nadi) e nutrono di fatto tutto il corpo energetico dell’essere umano, oltre a garantire la buona salute anche del corpo fisico, e dello stato emotivo della persona. Per questo si parla di “riequilibrio” dei chakra, pensando alla possibilità di portare in queste aree delle sostanze, come gli oli essenziali, che nutrano e mantengano vitali e fluidi questi centri così importanti.

L’olio essenziale ha una frequenza vibrazionale, che è più alta se l’olio stesso proviene da coltivazioni non nocive, e viene trattato adeguatamente nella sua lavorazione. Dal punto di vista della terapia vibrazionale, un olio essenziale “scarso”, cioè energeticamente scarso, è inutile, in quanto non porta quella qualità energetica fondamentale che poi viene investita per nutrire il nostro corpo sottile. Per questo anche oli essenziali di qualità sono fondamentali.

Personalmente ho avuto anche esperienza nell’usare gli oli essenziali con il Reiki, sempre con buoni risultati. E i profumi naturali, quelli che creiamo anche ai corsi di Profumeria naturale, sono prodotti con l’intenzione sia di piacere, quindi di essere adatti alla persona che li crea, ma anche con l’intenzione di essere qualitativamente superiori, in quanto prodotti con materie prime vibrazionalmente attive, in modo da portare un supporto al corpo energetico della persona stessa.

L’olfatto è uno “strumento” vibrazionale. Le ricerche di Luca Turin sono state ispirate da questa intuizione, mentre tutti pensavano che noi sentissimo gli odori perchè vi era una sorta di “incontro” tra molecole odorose e dei recettori che ne riconoscevano la forma. Turin ebbe un’intuizione particolare. cioè che i nostri recettori più che alla forma fossero sensibili alla frequenza vibratoria della molecola odorosa. Seguirono anni di ricerche, con ottimi risultati, e spesso questi risultati non vennero capiti da grandi esperti del settore, che sembravano troppo legati alla teoria della “forma” per poter solo pensare che ci fosse un’altra via, cioè la teoria vibrazionale.

 Da un punto di vista energetico, è chiaro che i profumi hanno una vibrazione (e gli oli essenziali che li compongono a loro volta ce l’hanno) e tale vibrazione viene recepita attraverso l’olfatto, e in realtà anche attraverso la pelle se me li spruzzo addosso. Questa vibrazione forte, piena di vitalità, fa “risuonare” il nostro corpo sottile e lo energizza, lo rinforza, lo nutre. Mentre noi pensiamo “che buon odore”…e siamo felici per questo, a livello sottile si libera un campo energetico che ci tonifica, rendendoci più vitali, e andando, a seconda degli oli essenziali scelti, a nutrire i diversi chakra.

Vediamo qualche spunto in aromaterapia; la tabella seguente è molto sintetica e vuole dare solo un’idea di come si sviluppi questo particolare ambito di ricerca in aromaterapia:

primo chakra: vetiver, nardo, angelica;

secondo chakra: ylang ylang, gelsomino, sandalo;

terzo chakra: limone, arancio, rosmarino;

quarto chakra: rosa, cannella, neroli;

quinto chakra: eucalipto, ravintsara, alloro;

sesto e settimo chakra: incenso, cipresso, menta.

Quando trattiamo i chakra, non dimentichiamo che essi sono correlati con gli organi e con gli stati emotivi; e che se non viene eliminata la causa del disagio, anche un trattamento costante ai chakra può portare solo un beneficio temporaneo. Nessun tipo di trattamento può dare risultati duraturi se non viene individuata la causa del disagio presente, e quindi non stupiamoci se alcune situazioni non vengono risolte solo con gli oli essenziali, o i fitoterapici, o con qualsiasi altro rimedio.

Il punto di vista energetico per me è particolarmente interessante, in quanto ho visto che le persone, quando creano un proprio profumo, spesso lo creano proprio con gli oli essenziali dei quali hanno bisogno, andando a prendere proprio le essenze adatte al loro stato emotivo ed energetico…perchè in fondo sappiamo quello che ci fa stare bene, ma a volte abbiamo bisogno di essere “facilitati” nel rapporto tra noi e i rimedi naturali, in questo caso tra noi e gli oli essenziali che vanno a comporre una sinergia, o un profumo.

Seguendo la traccia dei chakra puoi provare a comporre qualche sinergia, e diffonderla nell’ambiente…è un ambito molto creativo, che dà tante soddisfazioni…!